25 aprile 2024
Aggiornato 23:30

AIE audita dal Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale

«Il fenomeno della pirateria si traduce nelle fotocopie di libri e periodici, ma anche, e sempre più nella digitalizzazione (e successiva diffusione) di prodotti cartacei»

ROMA - «La «pirateria» è uno dei più importanti problemi che affliggono il mercato editoriale italiano, non meno di quanto avviene per il resto dell’industria culturale, e in particolare per la musica e per il cinema»: è quanto ha affermato oggi, 16 marzo, Ivan Cecchini dell’Associazione Italiana Editori (AIE) durante l’audizione davanti al Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale presieduta da Mauro Masi.

«Il fenomeno della pirateria si traduce nelle fotocopie di libri e periodici, ma anche, e sempre più - ha proseguito Cecchini - nella digitalizzazione (e successiva diffusione) di prodotti cartacei. Le violazioni cui si assiste in tale ambito avvengono attraverso attività di hosting e messa a disposizione del pubblico dei contenuti da parte di siti internet nonché per mezzo di diversi sistemi di peer-to-peer. Per avere qualche indicatore, le attività di riproduzione illecita di libri e periodici con fotocopie determinano perdite stimate in oltre 315 milioni di euro l’anno per il settore editoriale nel suo complesso: se si considera però il settore dell’editoria universitaria e professionale la perdita equivale o addirittura supera il fatturato di settore».

«Più difficile – secondo AIE - valutare e quantificare lo sviluppo digitale degli illeciti che interessano il settore editoriale: sono però decine di migliaia i libri digitali piratati su internet. Un dato in più? In base agli esiti delle elaborazioni del nostro Ufficio studi sull’Osservatorio permanente dei contenuti digitali possiamo stimare in oltre 3 milioni e mezzo gli italiani che utilizzano abitualmente sul posto di lavoro sistemi di file-sharing. Non è al momento quantificabile invece quanto questi sistemi impattino sull’editoria scolastica ed universitaria, ma il fenomeno è in continua crescita».

Per tutti questi motivi AIE chiede una maggiore tutela del diritto d’autore, con campagne informative ad hoc per sensibilizzare i cittadini sul rispetto di tali diritti e, per quanto attiene agli scambi illeciti di materiale online «così come sta avvenendo in altri Paesi - ha concluso Cecchini - occorre che anche in Italia si adotti il meccanismo del Notice and Take Down: la rimozione del materiale illecito e/o disconnessione dall’utenza a fronte della semplice, ancorché circostanziata, comunicazione da parte del titolare dei diritti lesi. Un’incombenza che spetta ai provider delle reti».