T-Red: l’arresto del progettista conferma le denunce dell’Adoc
I semafori erano irregolari
E' stato arrestato il progettista dei T-Red, reo di aver omologato solo la telecamera e non l'hardware dell'apparecchio che fa funzionare l'intero sistema. L'Adoc ha comunicato che si costituirà parte civile nell'eventuale processo contro i responsbili.
«L'arresto del progettista conferma le nostre denunce in merito all'anomalia del T-Red - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - il cui problema è legato al tempo tecnicamente insufficiente lasciato a disposizione del conducente per liberare l'incrocio prima che la luce gialla diventi rossa. In questo modo è inevitabile che scatti la multa. Un utilizzo improprio di uno strumento destinato al contrario a migliorare il livello di sicurezza stradale per il cittadino e garantire maggiore vivibilità.
Invece il T-Red, ma anche gli autovelox, spesso sono stati utilizzati in modo non trasparente e non conforme alle loro finalità. Sono stati adottati, in molti casi, per imporre nuove, e a volte assurde, tasse locali, con la sola utilità di rimpinguare le casse comunali. L'Adoc ha tuttora in corso molteplici cause a giudici di pace in merito alle contravvenzioni ingiustamente inflitte dal T-Red. Solo a Gorizia sono in svolgimento oltre 600 ricorsi e, grazie anche all'intervento dell'Adoc, il Comune ha provveduto a rimuovere le telecamere installate. Ora continueremo la nostra battaglia costituendoci come parte civile all'eventuale processo di Milano contro i responsabili.«
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