28 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Cronaca di Vercelli

Compra cellulari con bancomat clonati: presa

Individuata una donna, autrice di una serie di colpi. Aveva documenti e carte fasulle. Indagine della Polizia di Stato

VERCELLI - Nel pomeriggio del 23 gennaio, M. P. (classe ’82), nata e residente ad Avellino, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, è stata sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.

I fatti
Questi i fatti: nel pomeriggio del 5 novembre 2016 una donna, si recava presso un negozio di telefonia cittadino ove sottoscriveva un contratto che prevedeva l’acquisto rateale di uno smartphone di ultima generazione dal costo di 700,00 euro, utilizzando a garanzia una carta di credito e dei documenti d’identità intestati ad una terza persona ignara di tutto. Nel medesimo pomeriggio la stessa donna provava a fare altrettanto in altri due negozi cittadini senza che, però, il contratto si concretizzasse poiché in entrambi casi emergevano problemi tecnici con la carta di credito. Anche in questi casi sono venivano utilizzati documenti d’identità e carte di credito intestate a terze persone ignare di quanto stesse accadendo.

Le indagini
L’intuito di uno dei negozianti, che aveva capito immediatamente che vi fosse qualcosa di sospetto, ha dato il via alle indagini. Da una serie di controlli incrociati, interpellando anche l’anagrafe dei comuni interessati, è emerso che la fotografia applicata sui documenti utilizzati era sempre la stessa, ma gli stessi erano però contraffatti, ossia non vi era corrispondenza tra la fotografia e i dati identificativi riportati. Allo stesso tempo anche le carte di credito utilizzate risultavano clonate. L’indagine ha svelato che due avvocati del foro di Cassino (FR) erano state vittime di «furto d’identità» poiché le loro generalità erano state utilizzate per produrre i falsi documenti. Successivamente, grazie allo scambio di informazioni con altri uffici investigativi, è stato possibile identificare in M.P. la donna immortalata dalle telecamere di uno dei negozi visitati.

Autorità giudiziaria
La stessa dovrà rispondere di una serie di reati, tra cui truffa, indebito utilizzo di carte di credito, sostituzione di persona,  possesso di documenti contraffatti. Inoltre, è emerso che la stessa si sia recata a Vercelli e che abbia soggiornato in un albergo della provincia in compagnia di G.M. (classe ’61), pluripregiudicato partenopeo, poiché ritenuto membro di un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe mediante l’utilizzo di documenti contraffatti e carte di credito clonate. Nel prosieguo delle indagini è stato altresì accertato che la coppia ha commesso analoghi reati in altre città del nord est.