20 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Religione cattolica

Secondo, il Santo egiziano che trovò il martirio a Salussola

Nativo della provincia egiziana fu luogotenente della Legione Tebea inviata a combattere i Bagaudi nelle alpi svizzere dagli imperatori Diocleziano e Massimiano. Venne ucciso nell’antica Vittimulo (oggi frazione San Secondo, del paese in provincia di Biella) in un anno compreso tra il 286 e il 306 perché non volle rinnegare la sua fede in Cristo

BIELLA - Oggi, 26 agosto, è il giorno dedicato a San Secondo. Nativo della provincia di Tebe in Egitto, fu luogotenente della Legione Tebea, un alto ufficiale dell'esercito romano secondo solo al comandante supremo. Inviato a combattere i Bagaudi nelle alpi svizzere dagli imperatori Diocleziano e Massimiano, venne ucciso nell’antica Vittimulo (oggi frazione San Secondo di Salussola, in provincia di Biella) in un anno compreso tra il 286 e il 306.

Decapitato a Salussola
La sua legione venne sterminata nei pressi di Agauno (odierna St. Maurice, nel Vallese), perché i soldati di fede cristiana non vollero rinnegare il loro credo e partecipare ai sacrifici propiziatori di stampo pagano che si clebravano prima delle battaglie. Anche Secondo si rifiutò di rinnegare Cristo; gli venne intimato di abiurare Cristo e gli venne dato un ultimatum: giunto a Vittimulo (stazione di sosta nella marcia verso le Gallie) avrebbe dovuto scegliere se morire per la sua fede o convertirsi al paganesimo. Il Santo scelse la morte e venne decapitato come esempio per i suoi commilitoni. Le spoglie di Secondo vennero seppelite dalla comunità cristiana locale e da subito il Santo fu oggetto di venerazione.

Le spoglie
Al Museo del Territorio di Biella è conservata la più antica lapide in memoria del martire, datata V, VI secolo. I resti sepolcrali vennero poi spostati nell’abbazia benedettina della Novalesa tra il VIII – IX secolo, a causa della distruzione del paese. Le reliquie vennero poi trasportate a Torino dai monaci, che si rifugiarono nella città, precisamente nel Santuario della Consolata, a causa dell'avanzata dei saraceni. Da quel momento le spoglie di Secondo rimasero a Torino (oggi conservate in Duomo) tranne la testa, che venne donata al vescovo Panteio di Ventimiglia. La città ligure elesse il santo come suo patrono nel 1602, con festa il 26 agosto, per ringraziarlo di aver ascoltato il voto della cittadinanza che chiese la protazione di Secondo durante la pestilenza del 1579.