16 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Il caso

Caso Seab, Presa in Procura. Consiglio a rischio a settembre

L'amministratore: «Tenuto al segreto istruttorio». Belletti a casa? Dipenderà dal sindaco Cavicchioli e dal centrodestra

BIELLA – La questione rifiuti in città assume sempre più connotati politici, anche nel giorno in cui si scopre che il vice-sindaco Diego Presa è stato ascoltato in Procura. La notizia è stata pubblicata da 'Eco di Biella, oggi, a firma di Enzo Panelli. Presa sarebbe stato ascoltato ieri mattina, in relazione alle sue dichiarazioni in commissione comunale sul tema delle assunzioni della società che gestisce lo smaltimento dei rifiuti, su personale a tempo determinato preso in vista di passaggi elettorali. Registrazioni che cronologicamente sono venute fuori pochi giorni dopo la lettera anonima spedita a varie autorità cittadine (Procura, Carabinieri, direttori dei giornali) su presunte raccomandazioni in seno a Seab (definita «amicopoli»). Accuse respinte con forza dall'amministratore delegato della società di via Roma.

IL PUNTO – Mentre i cittadini pagano bollette molto salate, cosa c'è dietro questa vicenda che tanto spazio sui giornali sta occupando da settimane? Probabilmente un regolamento di conti, come ha scritto l'editorialista Giuliano Ramella per La Nuova Provincia. Ma la partita potrebbe non riguardare solo il centrosinistra locale e che governa il Comune della città. Ma procediamo con ordine.

LE PAROLE - Presa invita a contestualizzare le sue dichiarazioni diffuse (prima dal commentatore ed ex politico Roberto Pietrobon, poi dal sito Internet de La Stampa). «Nel corso di quella commissione ho posto la questione dei costi - spiega, mentre fa appello all'obbligo del segreto istruttorio sulla sua audizione in Procura -. Ho certamente parlato di personale assunto a tempo determinato, ma in relazione al piano industriale della società. L'ho fatto evidenziando determinate coincidenze, ma parlando sempre di gestione e di sostenibilità finanziaria. Non di altro». Sul «caso Seab» e l'aumento del costo delle bollette, Presa aggiunge: «Il costo complessivo è stato abbattuto di oltre un milione di euro, da noi. Ma nessuno lo dice. C'è stato solo un riequilibrio dopo scelte passate che avevano visto aumenti per i commercianti, fatto da altri. Abbiamo contrattato voce per voce con Seab e nel futuro registreremo ulteriori abbassamenti dei costi di gestione. Questi sono i fatti. Io di questo voglio parlare. Di amministrazione e di scelte amministrative, giuste o sbagliate». Presa insomma su Silvio Belletti (ad di Seab), sulle lettere anonime che lo chiamano in causa e sulla gestione della società non si espone. «Le parole vanno pesate. E per ogni accusa ci vanno delle prove. Io faccio l'amministratore, magari anche muovendo delle critiche a determinate scelte industriali» taglia corto. Questo a dimostrazione che, probabilmente, in Procura, abbia sostanzialmente ribadito questa linea dialettica.

SCENARI - Cosa c'è, allora, sotto questa vicenda? Sicuramente molta politica. Con il Partito democratico e il sindaco Marco Cavicchioli chiamati a prendere una decisione sui vertici della società che gestisce lo smaltimento dei rifiuti per Biella e tanti Comuni biellesi. Il tutto al netto di eventuali sviluppo giudiziari. E quindi: far cadere il consiglio di amministrazione e nominarne un altro oppure lasciare che Belletti prosegua il suo mandato fino alla sua naturale scadenza? L'operato di Belletti e di Seab non piace a questa amministrazione comunale, fortemente a matrice Pd che con Belletti ha avuto anche scontri legali nel passato. Ma rimuovere Belletti richiede coperture politiche, interne ed esterne al partito di via Trieste. La decisione definitiva non sarà certo presa ad agosto. Ma nelle stanze dei bottoni se ne parla. E tanto. In questo senso un ruolo decisivo ce l'avrà la minoranza di centrodestra a Palazzo Oropa. Per far cadere il consiglio d'amministrazione di Seab e nominare nuovi consiglieri (operazione tecnicamente facile) conteranno infatti le parole dei big di Lega Nord, Fratelli d'Italia e Forza Italia. E conteranno non poco.