5 maggio 2024
Aggiornato 12:30
SellaLab

Sognando l'America con lo skate... Storia di Matteo & Matteo

Il racconto di due giovani biellesi e della loro start up. «Oggi è un hobby pagato. Vorrei diventasse un lavoro»

COSSATO - Indossa una maglietta bianca. Ha spalle larghe, da vero sportivo. Occhi verdi. Barba, corta e curata. Modi gentili e sicuri, che si miscelano bene in questo ragazzo serio e spensierato, che programma il futuro ma si gode il presente, che guarda lontano ma conosce e rivendica le proprie origini biellesi. Fisicità e linguaggio esprimono equilibrio, buon senso, consapevolezza ma anche umiltà. Ovviamente suda, come un po’ tutti dentro il «Caffè Mazzini», in centro paese, durante una pausa pranzo di questo luglio da caldo record.

IO, MATTEO - Matteo Bernardini ha un sogno. «Vivere realizzando tavole da skateboard. Oggi per me questa attività è un hobby. Serio, ma sempre hobby resta. Domani vorrei fosse un lavoro. Vero». Parola di questo giovane che gioca a basket, va in montagna, nel Biellese, ma non solo, legge libri e naviga su Internet, lavorando come addetto alla comunicazione per un’azienda che ricicla materiali plastici. «Tutto è nato alcuni anni fa - aggiunge -. Ovviamente andavo sullo skate. Lo facevo insieme al mio amico, e oggi compagno d’avventura, Matteo Tondella. Non so bene come né chi, ad un certo punto, ha detto: e se ce la facessimo noi, la tavola? Da lì è iniziato un periodo di studio, attraverso libri e siti web, che ci ha portato a costruirci le nostre tavole e ad impostare un lavoro di vendita nello spazio di poco».

LA STORIA – «Le nostre conoscenze sono frutto di una formazione da autodidatta. La prima tavola risale all’inverno del 2012. L’abbiamo realizzata in garage, lavorando di notte - aggiunge Bernardini -. All’inizio vendevamo solo agli amici o ai conoscenti del nostro giro. Poi abbiamo iniziato a partecipare a qualche fiera, ricordo quella di Modena, e a trovare estimatori sempre più accreditati e professionali. Siamo cresciuto un passo alla volta. Al punto che oggi vendiamo anche a dei veri professionisti». «In un anno ci comprano circa 50 pezzi. Un numero piccolo, artigianale. Così com’è la nostra attività: artigianale appunto – aggiunge il ragazzo, mentre si asciuga la fronte con un fazzoletto di carta -. Ogni nostra tavola è diversa. E per fortuna in un mercato complesso, dominato da case produttrici industriali e americane, c’è una nicchia di persone che apprezzano lavori come il nostro. Negli anni siamo migliorati. Oggi abbiamo raggiunto un buon livello, grazie agli errori e alla nostra determinazione. E soprattutto grazie agli spazi di Sella.Lab. Senza gli strumenti che vengono messi a disposizione in via Ogliaro, noi non avremmo mai potuto cominciare. Per realizzare una buona tavola sono necessarie circa due settimane di lavoro. Si parte da una tavola di legno, grezza... In questo senso ci piace considerarci dei falegnami».

AMERICA – «Tutto nasce dall’America - spiega il giovane -. E più precisamente dalla California. L’uso dello skate su strada è figlio del surf... Anzi, la storia insegna che le tavole con le ruote nacquero proprio per trovare un’alternativa al mare piatto. Sull’argomento poi ci sono molte cose da dire: la tavola può essere un elemento per fare sport oppure un mezzo di trasporto. Lavorare in questo ambito porta ad un certo tipo di idea del mondo: un po’ da visionari, forse utopisti, che non vuol dire non impegnarsi tutti i giorni per portare a casa la pagnotta... Chi pratica questi sport, in generale, è comunque un po’ un ribelle e allo stesso tempo un naturalista... Uno che ama la libertà ed un certo individualismo... Negli Usa? Non ci sono mai stato... Ma ci andrò, spero presto».

LE DATE – Potevano Matteo Bernardini e Matteo Tondella non avere un destino comune, contando che sono nati lo stesso anno e lo stesso giorno? «Fa sorridere - ammette Bernardini -. Siamo amici da una vita. Condividiamo questo progetto, questa star-up che ci porta a lavorare di sera e nei fine settimana. Abbiamo avuto diversi riconoscimenti e soddisfazioni. Ma la strada è ancora lunga. Iniziare non è impossibile. Fare dei prodotti di qualità è molto difficile, ma fattibile in un periodo medio lungo. La vera impresa è diventare dei professionisti. Noi puntiamo sul «made in Italy», sulla qualità dei prodotti e sulla nostra esperienza di praticanti (partendo dalla pista del Villaggio La Marmora). Oggi tutto questo è un hobby remunerato. Prima o poi vogliamo fare il salto di qualità. La scommessa è nell’amore per oggetti fatti a mano, pensati e costruiti su misura, levigatura dopo levigatura. Dieci tavole industriali sono dieci pezzi di legno tutti uguali. Dieci nostre tavole invece hanno tutte almeno una differenza tra di loro. Per una catena di montaggio è un errore. Per noi un valore aggiunto». Per saperne di più: http://www.woodmanlongboards.com/