24 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Bilanci di fine anno

«Ricchi? Ancora merito dei nostri anziani»

Pichetto analizza le promozioni del Biellese da parte dei giornali economici

BIELLA - Non si lascia impressionare dalle classifiche, Gilberto Pichetto, dottore commercialista, leader politico e da sempre attento analista dei numeri e delle statistiche legate al nostro territorio. La sostanziale promozione di «Sole 24 ore» e «Italia Oggi» (vedi altro servizio) infatti non gli regala particolari sorrisi di fine anno. Anzi.

«Pochi, anziani e ricchi»
«Premessa: il Biellese registra un sistematico calo di nascite, quindi una diminuzione della popolazione, sempre più anziana, e una flessione della presenza degli immigrati - spiega l’attuale consigliere regionale, sfidante di Sergio Chiamparino per la presidenza -. Quindi non mi stupisce che i numeri ci facciano apparire pochi e, genericamente, ricchi. Perché le statistiche di questo tipo fotografano sostanzialmente un dato storico del nostro territorio, che vive della rendita proveniente dal suo glorioso passato». E quindi.

«Voti alti? Grazie all’età dell’oro»
«In termini generali direi che siamo una popolazione anziana che gode dei frutti dell’età dell’oro del nostro territorio - aggiunge l’uomo di punta del centrodestra regionale -. Non devo certo ricordare che da noi fino a poco tempo fa le aziende tessili davano lavoro, e tanto, all’intera popolazione attiva della città e dei paesi delle valli. Di conseguenza, per decenni, generazioni di persone hanno lavorato e sono poi andate in pensione con molti anni di anzianità e ingenti contributi versati. Tutto ciò è diventato un vero e proprio tesoro; tesoro che rappresenta, oggi, una sorta di reddito grazie al quale il territorio appare migliore di quello che in realtà è. Perché i problemi sono invece drammatici in termini di crisi occupazionale e mancanza di alternative a quel tessile che qui è stata una fortuna per tanti».

Casa di proprietà e pensioni «alte»
«La ricchezza del passato ha consentito a tantissimi biellesi, direi la maggior parte, di acquistare la prima casa - aggiunge Pichetto -. E di farlo a prezzi convenienti, rispetto ad altre località d’Italia. Gli anni di lavoro si sono tradotti in pensioni, maturate quasi sempre con il sistema retributivo, buone o più che buone per migliaia di uomini e di donne. Il che unito al tipico buonsenso biellese ha fatto sì che ci siano vere e proprie fortune risparmiate e accumulate nei conti bancari di tanti biellesi. Questo anche da parte di persone normalissime sul piano sociale, che però hanno lavorato e risparmiato per una vita intera».
«Intendiamoci: - conclude l’ex senatore della Repubblica - non dico nulla di nuovo. Semplicemente ragionando su queste statistiche annuali non bisogna lasciarsi ingannare. O illudersi troppo. Perché al di là della posizione in classifica in cui ci mette questo o quell’osservatore, anche autorevole, siamo un territorio in crisi profonda».