29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Prodotti bio

Il riso biologico e il riso biodinamico

Tutti i prodotti della terra lo potrebbero essere, biologici o biodinamici, o forse no, questione di certificazioni ?

VERCELLI - In tema di riso, solo usare il termine biologico o biodinamico provoca alle parti in causa più prurito che una serie di punturine di zanzara delle risaie. Si potrebbe partire da lontano, e cioè dalle teorie filosofiche disciplinate dal credo di Rudolf Steiner, e della sua maniera di intendere la vita umana in perfetta armonia con la terra, e non in contrasto.

VINO E RISO - Nel settore vinicolo le tecniche di coltivazione e di vinificazione biodinamiche hanno letteralmente spaccato il mondo dei produttori e dei bevitori in due parti ben distinte, arrivando ad estremismi dogmatici, da curva nord contro curva sud. Invece per quanto riguarda il riso è già sufficiente usare il termine biologico per far sobbalzare, più i produttori non certificati piuttosto che i consumatori a dire il vero, già abbastanza abituati a distinguere le cose e a pagarne le differenze dichiarate al momento di avvicinarsi alla cassa

L'ACQUA - Già parecchi anni fa mi fu fatto notare quanto potesse essere improbabile pensare ad un riso biologico se non tutta un'intera comunità avesse smesso di usare diserbanti o altri prodotti non naturali in una determinata zona di produzione, abbastanza vasta da non poter essere condizionata dal passaggio di acque comuni. Questo proprio perché la "contaminazione" avrebbe potuto allargarsi anche al coltivatore che non avesse usato diserbanti a causa della caduta delle acque altrui, dai gradini delle risaie, dai fossi, dai canali. L'unica maniera di difendersi sarebbe possedere il terreno più in alto nella scala di gradini che compongono il patchwork di terreni allagati, oppure un terreno completamente isolato. Tutto ciò, facendo un paragone con la coltivazione della vite e la produzione del vino, consente di capire che una piccola parcella di vigna coltivata in biodinamica potrebbe subire solo marginalmente se intorno gli altri contadini trattassero con prodotti chimici, mentre con il riso l'acqua influisce in maniera molto più rilevante rispetto all'effetto della pioggia. Questa differenza netta la si può notare in Borgogna, dove la parcellizzazione delle vigne arriva a suddividere un singolo cru di poche decine di ettari anche in 50 proprietà diverse. La differenza salta agli occhi in maniera evidente osservando le colline de la Cote d'Or, dove ogni tot filari il colore della vegetazione cambia a seconda di come il vigneron ha lavorato la sua parcella, spesso molto inferiore ad un ettaro.

REPORT - Era lo scorso mese di dicembre quando su Rai 3 si parlò di questo argomento spinoso nella trasmissione Report, e tutto quanto ne uscì da quel contraddittorio ha lasciato un ricordo pieno di contraddizioni. Neppure il valore aggiunto in termini di prezzo e la relativa produttività mise d'accordo le parti, mentre chi avrebbe dovuto sapere bene le cose non sembrava avere idee chiarissime. Chissà come stanno veramente le cose, chissà come e quando si risolverà il quesito del riso biologico, o se tutto sia semplicemente riconducibile ad analisi fatte nel momento migliore perché i parametri siano rispettati, e quindi legali.

RISO BIODINAMICO - Si, perché esiste anche il riso biodinamico, che per la filosofia Steineriana avrebbe addirittura maggiori probabilità di farcela anche in mezzo alla chimica rispetto al biologico, perché come affermano molti vignaioli in ogni parte del mondo, le piante, una volta nutrite e rispettate, coltivate secondo i ritmi naturali del cosmo e della terra, svilupperebbero un naturale "schermo" di difesa che le metterebbero al riparo dall'attacco di prodotti a loro estranei.