2 maggio 2024
Aggiornato 14:00
REANA DEL ROJALE

Folla per i funerali di don Bepi: presente anche l'arcivescovo Mazzocato

Le comunità di Coccau, Cave del Predil e Fusine si sono riversate a Qualso per partecipare all’ultimo saluto a don Giuseppe Morandini

REANA DEL ROJALE – Le comunità di Coccau, Cave del Predil e Fusine si sono riversate a Qualso di Reana del Rojale per partecipare all’ultimo saluto a don Giuseppe Morandini, parroco morto venerdì 31 agosto all’ospedale di Udine a causa di una malattia incurabile.

IN ALTO FRIULI DAL 1975 - Centinaia di persone, con il cuore pieno di dolore, hanno voluto essere presenti per stringersi attorno ai famigliari di don Bepi, che dal 1975 a oggi ha caratterizzato la vita degli abitanti del Tarvisiano. Nato nel 1945, Morandini era diventato parroco nel 1969 e, dopo qualche breve incarico nell’hinterland udinese, era stato assegnato in montagna, prima a Coccau poi a Fusine e Cave del Predil. Uomo generoso e schietto, con il suo gran vocione ha scandito le domeniche (e non solo) di tutti gli abitanti della zona negli ultimi 40 anni. Era amato don Bepi, ma non piaceva a tutti a causa dei suoi modi poco consoni a un prete, però certamente mancherà alle comunità in cui ha prestato servizio.

PRESENTE ANCHE L'ARCIVESCOVO - Tanta la gente arrivata a Qualso, a tal punto che la chiesa non è riuscita a contenere tutti i fedeli. Il feretro è stato portato in chiesa (e poi in cimitero) dai rappresentanti dei gruppi che, negli anni, hanno accompagnato il sacerdozio di don Bepi: gli Original Schweinvolger di Coccau, gli ex minatori di Cave del Predil e la comunità di Fusine in Valromana. 
Tra i presenti alle esequie, c’erano i sindaci di Reana, Emiliano Canciani, e di Tarvisio, Renzo Zanette, l’arcivescovo Bruno Mazzocato, monsignor Guido Genero, don Alessio Geretti e tanti altri parroci che negli anni, tra seminario e attività pastorale, hanno incrociato don Bepi. Ora le sue spoglie riposeranno nel cimitero di Qualso, suo paese natale, dove, ne siamo certi, in tanti, passando per Reana del Rojale, andranno a trovarlo, riservandogli quel saluto che lui era solito usare in ogni occasione: ‘mandi mandi’. La terra ti sia lieve.