23 marzo 2025
Aggiornato 02:30
Artegna

Scoperte tonnellate di rifiuti pericolosi in un capannone

Tre persone sono state denunciate: un italiano e due stranieri

ARTEGNA - E’ stato grazie a un’intuizione dei carabinieri della stazione di Buja se sono stati scoperti numerosi quintali di materiale di riciclo, quali piombo sfuso, rame e alluminio, nonché circa due tonnellate di batterie per autoveicoli esauste e circa cinque tonnellate di cavi elettrici di rame rivestito, il tutto custodito senza le previste autorizzazioni di legge, trattandosi di rifiuti pericolosi. Tre persone sono state denunciate.

DOVEVA ESSERE UN CAPANNONE ABBANDONATO - A insospettire i militari dell’Arma, durante un pattugliamento del territorio, la presenza di alcuni soggetti di nazionalità polacca e albanese all’esterno di un capannone che avrebbe dovuto essere dismesso. Si è così deciso di far scattare il controllo, eseguito in collaborazione con personale specializzato del Noe di Udine e del Norm della Compagnia Carabinieri di Tolmezzo. La struttura è stata setacciata e sono apparsi i cumuli di rifiuti pericolosi. Della scoperta è stata subito informata la Procura della Repubblica di Udine.

TRE PERSONE DENUNCIATE - Al termine dell’operazione, che ha visto impiegati oltre 10 carabinieri e numerosi mezzi, i militari dell’Arma hanno proceduto al sequestro del capannone denunciando in stato di libertà per l’ipotesi di reato di gestione non autorizzata di rifiuti pericolosi due cittadini stranieri, un albanese 28enne residente in Tarcento e un polacco 31enne residente in Gemona del Friuli, oltre al titolare della ditta per i quali lavoravano e per conto del quale custodivano il materiale sequestrato. Si tratta di un 55enne residente nella provincia di Biella, legale rappresentante di una ditta specializzata nel settore del recupero metalli e locataria del capannone. Il valore del materiale sequestrato e della struttura  supera i 150.000 euro.