26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Politica

Il ‘patto’ di Arcore avrà ripercussioni anche in Fvg

La rinuncia di Maroni in Lombardia apre le porte a Gelmini. In Friuli Venezia Giulia salgono quindi le quotazioni del leghista Fedriga

FVG - Il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, ha deciso di non ricandidarsi. Ha infatti convocato per questa mattina una conferenza stampa nel corso della quale dovrebbe spiegare i motivi della scelta. E’ questo il dato politico più importante scaturito nel corso del vertice tenutosi ieri ad Arcore tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. L’altro dato significativo è che la cosiddetta quarta gamba (Fittto, Cesa, Lupi e Quagliariello) è entrata di fatto nella coalizione di centrodestra. Si tratta di due vicende (in particolare la probabile rinuncia di Maroni a ricandidarsi) destinate ad avere importanti ripercussioni sulla scelta del candidato presidente del centro destra in Friuli Venezia Giulia.

Risalgono le quotazioni di Fedriga in Fvg
Quella di Maroni, ‘tentato da Roma, è un’ipotesi che il Diario aveva anticipato già la scorsa estate quando non soltanto aveva previsto questa ipotesi, ma aveva aggiunto che nel caso l’ex ministro degli Interni leghista avesse deciso di lasciare lo scranno di governatore, Forza Italia avrebbe lanciato in mischia l’ex ministro all’Istruzione, Mariastella Gelmini. E così pare stiano andando le cose. E a questo punto le ‘azioni’ del capogruppo alla Camera per il Carroccio, Massimiliano Fedriga, alla candidatura a presidente del Fvg sarebbero destinate a schizzare in alto, visto che la Lega si vedrebbe costretta a rinunciare alla candidatura della Lombardia e probabilmente a quella del Lazio dove l’azzurro Maurizio Gasparri è sempre più in pole position rispetto al sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. In giornata ne sapremo di più. Ma resta il dato certo, come più volte abbiamo avuto modo di sottolineare, che il candidato del centrodestra alla presidenza del Fvg è una scelta che sarà presa nei piani alti della politica, con un occhio particolarmente attento al manuale Cencelli.

Rischia anche Fontanini?
Dunque, Fedriga potrebbe essere maggiormente accreditato alla candidatura in quanto Salvini si vedrebbe sfilare Lazio e Lombardia. Ma la partita è tutt’altro che scontata perché la parte più moderata del centrodestra non vedrebbe di buon occhio la doppia candidatura del Carroccio per Trieste e per il capoluogo friulano. In corsa, oltre a Fedriga rimane l’azzurro Riccardo Riccardi che pure fatica a coagulare tutta la coalizione, oltre a possibili outsider come il sindaco di Cividale, Stefano Balloch che il Cavaliere vorrebbe a Roma, in Parlamento, ma che potrebbe diventare l’alternativa tra i due ‘litiganti’. Ma la partita si potrebbe riaprire anche per Sergio Bini, un altro terzo incomodo che potrebbe godere dell’appoggio della quarta gamba (è in ottimi rapporti con Quagliariello) e di Renzo Tondo, che punta al Senato e che a oggi rimane abbastanza equidistante da Fedriga e Riccardi.