19 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Politica

Fontanini: il “ni” del centrodestra alla sua candidatura

È questo l’esito del summit tenutosi questo pomeriggio all’Ambassador e al quale hanno partecipato i rappresentanti della coalizione

UDINE - Fontanini candidato sindaco? Dal tavolo del centrodestra è uscito un «ni», nonostante gli azzurri cantino vittoria. Un «ni» perché Forza Italia, Lega e le due civiche presenti a palazzo d’Aronco, Identità civica e Per Udine, gli hanno dato il via libera, mentre Fratelli d’Italia e Autonomia responsabile (il suo rappresentante, Sandro Bassi, segretario comunale del partito, ha lasciato i lavori per protesta), hanno contestato il metodo con cui si è arrivati alla decisione; per questo si sono presi altro tempo per sciogliere le riserve. Assente all’incontro anche Mirco Bortolin dell’Udc. È questo l’esito del summit tenutosi questo pomeriggio all’Ambassador e al quale hanno partecipato Massimo Blasoni (Fi), Maurizio Franz e il segretario provinciale della Lega, Zorro Gratton, Ugo Falcone (Fdi), Loris Michelini (Identità civica) e Paolo Pizzocaro (Per Udine).

Ar ha abbandonato i lavori
Insomma, quella che secondo alcuni sarebbe dovuta essere una riunione dall’esito scontato, ha invece palesato in maniera inequivocabile che la candidatura del presidente della Provincia era, e rimane, ancora tutt’altro che scontata, nonostante il passo indietro di Michelini, che rinuncia alla candidatura in cambio di un ruolo di prestigio all’interno dell’esecutivo e che ha ottenuto il plauso di Fi «per il grande senso di responsabilità». Piccata la reazione di Autonomia responsabile. Bassi, come detto, ha abbandonato i lavori «perché alle 14.30 ero ancora ad attendere che terminasse il conciliabolo tra Blasoni, Franz e Michelini dal quale ero escluso. Se è vero che il centro destra ha bisogno di compattezza, è certo che abbisogna pure di rispetto. Che oggi non c’è stato».Così, come afferma la segretaria regionale di Ar, Giulia Manzan, «ci prendiamo del tempo prima di decidere perché non ci piace la conduzione di questo tavolo, nel senso che non viene data voce a tutte le forze che lo compongono. Non mi pare, dunque, che ci sia pari dignità: c’è un gruppo che decide e un altro che lasciato più ai margini». Manzan aggiunge che non c’è «nessuna pregiudiziale verso Fontanini; noi  contestiamo la metodologia. Scioglieremo le riserve nel corso della prima riunione del nostro Comitato, che si riunirà a breve».

Critiche anche da FdI e Udc
Ha chiesto 48 ore di tempo anche Ugo Falcone di Fdi. «Non abbiamo pregiudiziali nei confronti di Fontanini che anzi stimiamo. Ma la sua candidatura non è ancora scontata. Domani sera si terrà una riunione dei vertici del partito e vedremo il da farsi. Senza contare che alcune indicazioni generali potrebbero arrivarci da Roma. E’ vero però che il metodo dei lavori non ci è piaciuto».
Critico anche Angelo Compagnon dell’Udc. «So che Mirco Bortolin non ha potuto partecipare. Come commento l’esito del vertice? Mah, mi pare una cosa così così. Mi pare una decisione presa pensando a ben altro. Io ho le mie idee e me le tengo. Posso soltanto anticipare che allo stato attuale l’Udc non garantisce alle comunali di Udine la sua presenza con una lista cosa che invece avverrà alle regionali».