29 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Il caso

Licenziata Emanuela Petrillo: determinanti i dati sulle false vaccinazioni in Friuli

«L’abbiamo licenziata per giusta causa in quanto non ha adempiuto agli obblighi contrattuali», ha rimarcato il direttore generale, Francesco Benazzi

UDINE – L’Usl 2 Marca Trevigiana ha licenziato Emanuela Petrillo, l’assistente sanitaria accusata di avere effettuato false vaccinazioni a centinaia di bambini tra Friuli e Veneto. «L’abbiamo licenziata per giusta causa in quanto non ha adempiuto agli obblighi contrattuali», ha rimarcato il direttore generale, Francesco Benazzi.

«Il licenziamento è effettivo dal giorno 9 novembre. Abbiamo fatto riferimento ai numeri che ci sono stati forniti dall’azienda sanitaria dell’ Alto Friuli – ha aggiunto il direttore generale –. Lì le persone da lei vaccinate rispondevano solo per il 20,8% mentre per le altre assistenti sanitarie la risposta era del 92,5%. Dati del Friuli sono stati confermati anche dalle analisi e ci danno la possibilità di sospendere il rapporto di lavoro. Per quanto riguarda Treviso siamo in attesa dell’esito del processo».

Il caso era scoppiato lo scorso aprile, quando ci si è accorti che buona parte dei bambini sottoposti a vaccinazioni da Petrillo durante la sua permanenza in Friuli (nel Distretto di Codroipo), in realtà, non avevano una copertura contro le malattie. Dai primi sospetti sulla possibilità che l'assistente sanitaria potesse aver simulato le iniezioni, si è passati in breve tempo alla certezza dopo le analisi effettuate.