11 ottobre 2024
Aggiornato 18:30
A palazzo del Torso

Nel cuore di Udine un luogo dove arte e scienza applicata si fondono

Cervelli’ che arrivano in città da ogni parte del mondo per studiare e approfondire le scienze meccaniche. Tra loro c’è anche chi, dopo essere passato per il Cism da studente, ci è tornato da professore

UDINE – E’ ancora poco conosciuto tra i cittadini, ma nel mondo scientifico è uno dei fiori all’occhiello del Friuli Venezia Giulia e della città di Udine in particolare. Stiamo parlando del Cism, il Centro Internazionale di Scienze Meccaniche, ospitato a palazzo del Torso, uno degli edifici storici del capoluogo friulano. Un luogo dove arte e scienza applicata si fondono dando ospitalità e centinaia di ricercatori e studenti ogni anno.  

‘Cervelli’ che arrivano in città da ogni parte del mondo per studiare e approfondire le scienze meccaniche. Tra loro c’è anche chi, dopo essere passato per il Cism da studente, ci è tornato da professore. «Essere al Cism come insegnante è una grande emozione - racconta la giovane ricercatrice – e ciò che mi piace di queste lezioni è la possibilità di avere di fronte persone con punti di vista diversi e con conoscenze matematiche e ingegneristiche diverse. Qui non si seguono i libri scolastici, ma si fa ricerca vera e propria».
Dalla fine degli anni ’60 palazzo del Torso con le sue sale e la sua foresteria ospita i più illustri scienziati del mondo, che proprio a Udine trascorrono diversi mesi per le loro ricerche. Un luogo aperto agli studenti di scienze meccaniche, che grazie al Cism hanno la possibilità di farsi contaminare da accademici e studiosi di diversi Paesi.

Un’attività, quella portata avanti dal Cism, che permette ai ragazzi di conoscere il Friuli e le sue peculiarità. «La città è molto bella – continua nel suo racconto la ricercatrice – ho apprezzato soprattutto la piazza del mercato, il castello e la gente di Udine». Al di là dell’aspetto ‘turistico’, il Cism è un luogo dove la scienza diventa a portata di tutti, anche di chi, come le donne, in altri contesti spesso è penalizzato. «Ci sono Paesi dove le donne che scelgono gli studi matematici o di ingegneria vengono viste in maniera diversa. Qui però tutti sono trattati allo stesso modo e a fare la differenza sono l’impegno e le idee. Solo così la vita delle persone e la nostra società possono progredire, dando spazio a gruppi di ricerca eterogenei in grado di dare soluzioni da punti di vista diversi, stimolando nuovi indirizzi di ricerca».