28 aprile 2024
Aggiornato 22:30
Spettacolo

Passariano, a Villa Manin lo spettacolo «Think Much, cry much»

L'artista libanese Rima Najdi coinvolge 50 spettatori in una performance sonora su confini e immigrazione domenica 23 luglio alle 21

PASSARIANO - La quattordicesima Residenza delle arti performative a Villa Manin ha per protagonista Rima Najdi, una performer di origine libanese attiva attualmente a Berlino, che si esprime tramite performance, video ed installazioni. Nel raccontarsi, Najdi dice di parlare «in francese con accento arabo, in inglese con accento francese, e in arabo con accento libanese», e questa condizione di «artista migrante» condiziona e circostanzia i territori e le ispirazioni della sua ricerca artistica. Nello spirito di Dialoghi che vede ospiti in residenza artisti e compagnie italiane ed internazionali, domenica 23 luglio alle 21 a Villa Manin il pubblico potrà assistere a «Think Much, cry much» restituzione pubblica di un cammino di ricerca artistica itinerante sviluppato in due momenti, dal 6 all’11 aprile e dal 21 al 25 luglio, nella Villa di Passariano. La performance sonora di tipo partecipativo coinvolge massimo 50 spettatori.

La performance
Think much. Cry much è una performance che sviluppa una coreografia ispirata da confini e mappe e dalle recenti regole europee sulla migrazione, interrogandosi sugli effetti che possono avere sul corpo. Cos’è quel corpo? Come si muove? «Dopo due mesi – spiega l’artista Rima Najdi - di ricerca sui confini, sulle mappe e sui racconti dei migranti tra Berlino, Helsinki, Monaco, Dro e Udine, mi sono fermata in Estonia dove ho scritto, registrato, pensato e intessuto rapporti per quella che sarebbe stata la mia performance. L’ultima fase dalla produzione ha avuto luogo a Berlino. Adesso, a Villa Manin, metterò alla prova la performance assieme a voi».
«Think Much, cry much» è ideata e realizzata da Rima Najidi con la drammaturgia di Nadine Vollmer, le musiche di Kathy Alberici e con la graphic design Maria Kassab. Il lavoro di Rima Najdi si situa negli spazi intermedi, (ri)negoziandoli: gli spazi tra il sé e l’altro, tra realtà e finzione, tra fisicità ed emozione. In lavori quali Dress ME how YOU like e GRAPHIC WARNING: It is not ME it is YOU, l’artista si confronta con i modi in cui l’identità è costruita e percepita e in particolare con il vissuto del corpo. Si interessa della vulnerabilità del corpo in relazione a concetti di forte valenza politica quali il genere, l’incolumità, la mobilità e la rappresentazione. La sua pratica artistica produce opere e azioni che indagano gli stereotipi, i limiti della lingua e i confini, sia reali che immaginari.
Il percorso creativo è il frutto di una Residenza condivisa tra Dialoghi, progetto ideato e curato da CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e ERPaC Ente Regionale per il Patrimonio Culturale con il contributo del MiBACT-Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Centrale Fies in collaborazione con Spielart Festival (DE), Saal Biennale (EE), Bunker (SL), Baltic Circle International Thatre Festival (FI) e ora inserita nella programmazione di Villa Manin Estate. La prenotazione è vivamente consigliata a residenzevillamanin@cssudine.it, 0432 504765.