18 agosto 2025
Aggiornato 11:00
Il caso

Emanuela Petrillo si difende: "Ho sempre somministrato in modo adeguato i vaccini"

L'assistente sanitaria, dalle pagine de Il Gazzettino, aggiunge: "Non capisco. Vivo dentro un incubo. Ho la coscienza a posto”

TREVISO – Emanuela Petrillo, l’assistente sanitaria finita al centro della cronaca nazionale perché accusata di aver simulato migliaia di vaccini, nega tutto e si difende. A raccogliere le sue parole è stato Il Gazzettino.

Sollecitata a spiegare il fatto che in Friuli metà dei bambini vaccinati non risultano coperti, ha detto: «E’ sicuramente un’anomalia che non so spiegarmi. Si però per certo che può bastare uno sbalzo di temperatura per far perdere efficacia a un vaccino. E tante altre possono essere le concause. A Udine, al contrario di Treviso – aggiunge Petrillo sulle colonne de Il Gazzettino –  non c’è un confronto con i risultati delle mie colleghe. Se anche per loro le percentuali fossero simili alle mie non ci sarebbe più un’anomalia. Resta il problema. Io sono sempre stata favorevole e lo sono ancora alle vaccinazioni. Dovrebbero poi spiegarmi perché e con quali criteri avrei scelto i bambini da vaccinare. Non capisco. Vivo dentro un incubo».

Emanuela Petrillo, incalzata dal giornalista de Il Gazzettino, non arretra di un centimetro: «Ho sempre somministrato in modo adeguato i vaccini perché secondo me sono utili. Anzi indispensabili. Non riesco a capire perché siano emersi quei risultati. C’è qualcosa che mi sfugge. Un complotto? Lo escludo».

L’assistente sanitaria si dice preoccupata per il suo futuro: «Sarei una pazza se non lo fossi. Ma sono forte di una sola cosa. Ho la coscienza a posto. So di aver fatto sempre il mio dovere durante le vaccinazioni. Ho seguito i protocolli con scrupolo, eseguendo le operazioni con professionalità perché le ritenevo giuste»