La comunità di Feletto in lutto per la scomparsa di Cristian Rossi
Dopo l'omicidio del friulano 47enne avvenuto a Dacca, in Bangladesh, per mano dell'Isis, c'è il cordoglio delle istituzioni: Maiarelli e Serracchiani su tutti.
TAVAGNACCO – Una comunità sconvolta. Per la morte di Cristian Rossi, imprenditore residente a Feletto Umberto, barbaramente ucciso dall’Isis a Dacca, in Bangladesh, Ma anche per la giovane moglie e le sue due figliolette, due gemelline di soli 3 anni.
Il sindaco Gianluca Maiarelli ha già annunciato che sarà proclamato il lutto cittadino il giorno dei funerali (stessa decisione presa dal collega di Udine, Furio Honsell).
Maiarelli, dopo aver appreso la notizia, ha incontrato la moglie di Rossi, Stefania, mettendosi a disposizione della famiglia e trasferendo il dolore di un’intera comunità. «Per ora non si sa nulla sui tempi per il rientro delle salme e sulle date dei funerali – ha chiarito il sindaco –. Ciò che chiede la famiglia è il rispetto del dolore e la massima protezione per le due bambine di soli 3 anni».
Cristian Rossi era un imprenditore che operava nel settore dell’abbigliamento e del tessile. Originario di Reana del Rojale, per anni era stato uno dei collaboratori del gruppo Bernardi, e conosceva molto bene il Bangladesh. Un Paese che frequentava spesso per lavoro. E nella sala dell’Holey Artisan Bakery, il locale accanto all’ambasciata italiana preso d’assalto dai miliziani islamisti, si trovava proprio per una cena di lavoro. Da qualche anno, infatti, si era messo in proprio importando in Italia i capi realizzati a Dacca. Avrebbe dovuto rientrare in Italia venerdì, ma poi la rimandato il viaggio di qualche giorno.
Sulla tragedia che ha colpito le comunità di Feletto Umberto e di Cordovado (l’altra vittima friulana è Marco Tondat), è intervenuta la presidente del Fvg Debora Serracchiani: «Marco Tondat e Cristian Rossi sono vittime di una violenza esecrabile che genera sgomento e dolore: la nostra Regione è in lutto, vicina ai familiari. Assieme alle altre vittime, alle cui famiglie va il nostro cordoglio, - ha continuato Serracchiani - Tondat e Rossi sono stati colpiti in modo particolarmente barbaro e vile, aggiungendo dolore al dolore. Come tanti friulani operosi, entrambi si trovavano in Bangladesh per lavoro, e ognuno era portatore di una storia personale spezzata per sempre».