7 maggio 2024
Aggiornato 13:30
Agricoltura Fvg

Il grido di allarme degli allevatori: nell'ultimo anno chiuse 56 stalle

Il comparto appare in grande difficoltà, con centinaia di posti di lavoro a rischio. Durante l'assemblea annuale il presidente Livoni si è appellato alla Regione per politiche agricole più incisive e per il rilancio della Dop Montasio

CODROIPO - Nell’ultimo anno, in Fvg, hanno chiuso i battenti 56 stalle (-5% su un totale di 950), con una perdita di oltre un centinaio di posti di lavoro. Altre, con centinaia di vacche da latte, hanno annunciato la chiusura nel corso del 2015. E’ il quadro, a tinte fosche, tracciato dal presidente dell’Associazione Allevatori del Fvg, Renzo Livoni, durante l’annuale assemblea dei soci ospitata a Codroipo. «La fine del regime delle quote latte – ha precisato Livoni – è stata solo la mazzata finale di un processo che risulta inarrestabile se non si corre ai ripari al più presto. E ora l’intimazione dell’Ue all’Italia di consentire la produzione di formaggio anche con latte in polvere sarà la mazzata finale». Ecco perché, davanti alle 1.200 imprese associate, il presidente dell’Associazione Allevatori ha chiesto l’intervento della Regione sia per politiche agricole sia per il rilancio della Dop Montasio (in Fvg solo il 14% del latte diventa un prodotto Dop contro il 70% del vicino Veneto). «Le soluzioni ci sono – ha aggiunto Livoni -, ma senza l’intervento e il sostegno della Regione non credo che ce la faremo a mantenere vivo l’attuale tessuto imprenditoriale».

Continua a scendere il prezzo del latte
Se nei primi mesi del 2014 il prezzo del latte alla stalla si è mantenuto più o meno sui livelli di altre regioni (Lombardia 42-43 euro al quintale), in aprile ha subìto un vero e proprio tracollo, passando da 42,50 a 40 euro al quintale per poi scendere, tra novembre e dicembre, a 37 euro. Un’azienda con una quota annua di 10.000 quintali di latte in produzione ha registrato una perdita di ben 30-35.000 euro. Una flessione proseguita anche nel 2015: oggi il prezzo medio al litro di latte alla stalla è di circa 0,34 centesimi.
Ma la crisi del prezzo del latte non è il solo problema della zootecnica del Fvg. Non va meglio la carne bovina, suina, gli avicunicoli. In altre parole non c’è un settore che evidenzi un segno positivo. Una situazione che ha appesantito anche l’Associazione Allevatori del Fvg che, per conto di Regione e Stato, svolge una serie di controlli su animali e latte fondamentali per garantire la sicurezza alimentare dei consumatori.

Servono interventi mirati
«L’Associazione, una delle prime in Italia a essersi ristrutturata e ad avere una dimensione regionale – ha detto il direttore Andrea Lugo, leggendo la relazione sul bilancio – ha quasi raggiunto il pareggio di bilancio ma, se non adeguatamente supportata, soprattutto in questa fase di crisi del settore che porta a una riduzione delle entrate proprie, rischia di non riuscire a mantenere il ruolo di punto di riferimento del settore. In questi ultimi due anni – ha detto ancora Lugo - contestualmente alla decurtazione delle risorse operata nel corso del 2013 di quasi mezzo milione di euro complessivi, siamo intervenuti in maniera molto energica  per la riduzione dei costi di gestione, agendo soprattutto sulla forza lavoro, riorganizzando i servizi, ristrutturandoci, ma ora siamo arrivati al capolinea: o eliminiamo alcuni servizi o graviamo per l’ennesima volta sugli allevatori ritoccando al rialzo le quote, cosa non auspicabile visto lo scenario sull’andamento dei prezzo del lattee della carne».