29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Al miliardario serve arrivare 1.237 delegati

Usa 2016, primarie in Indiana decisive per Trump

Ultimissimi sforzi per Donald Trump per assicurarsi la nomination repubblicana. Dopo la schiacciante vittoria nelle cinque primarie della scorsa settimana, si avvicina per il magnate la possibilità di conquistare i 1.237 delegati di cui ha bisogno per correre ufficialmente per la Casa Bianca

«Ogni singola persona che mi ha attaccato se ne è andata»

Guai a chi attacca Donald Trump

Donald Trump continua a inanellare una vittoria dopo l'altra in questa stagione delle primarie americane, sferzando colpi agli altri aspiranti repubblicani alla Casa Bianca così come al partito che non sa come fermarlo dall'aggiudicarsi la nomination.

L'annuncio

Bloomberg non si candida... per non favorire Trump

L'ex sindaco di New York non scenderà in campo per le elezioni presidenziali del 2016. Il miliardario a capo del colosso dei media che prende il suo nome afferma di temere che una sua eventuale candidatura da indipendente possa indirettamente favorire l'ascesa del repubblicano Donald Trump o il suo rivale Ted Cruz.

Presidenziali USA 2016 | Primarie Repubblicane

La convention è l'unica chance per i «nemici» di Trump

Sempre più addetti ai lavori ne sono convinti, partendo da quello che è ormai un assioma: nessun altro candidato ha la possibilità di ottenere i 1.237 delegati necessari per conquistare la nomination, prima della convention nazionale in programma nella città dell'Ohio dal 18 al 21 luglio.

Un martedì fondamentale per le primarie

Al via il Super-Tuesday: ecco cosa accadrà oggi

Archiviati i primi risultati di febbraio, che hanno già dato indicazioni importanti per l'assegnazione delle nomination in vista delle elezioni presidenziali statunitensi dell'8 novembre, oggi le primarie repubblicane e democratiche vivranno un momento fondamentale: è il cosiddetto Super Tuesday

Super-Tuesday: occhi puntati su di loro

Hillary e Donald, la politica e il suo «mostruoso» frutto

Il Washington Post ha descritto Trump come il Frankestein dei repubblicani, il risultato «mostruoso» (etimologicamente 'fuori dalla norma') di una politica trita e bigotta. E se Hillary, pur dall'altra parte, è esattamente l'incarnazione di quella «politica» con tutte le sue ambiguità, il confronto che (da previsioni) si prospetta è il perfetto segno dei tempi.

Domani primarie

Ecco i favoriti in New Hampshire

Dopo l'Iowa, il New Hampshire; dopo gli evangelici, gli indipendenti. Il passaggio dai caucus del primo febbraio alle primarie di domani è stato denso di polemiche, scontri, accuse, che hanno coinvolto anche il più compassato campo democratico