19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Trieste

Arrestati sei cittadini stranieri per spaccio di droga, altri tre indagati sono ricercati

L’operazione diretta dalla Procura della Repubblica ha visto impegnati oltre sessanta agenti della polizia di Stato, operatori della polizia scientifica e le unità cinofile della guardia di finanza

TRIESTE - L’operazione diretta dalla Procura della Repubblica di Trieste, è stata condotta dalla squadra mobile della questura di Trieste e dal servizio centrale operativo di Roma, con il supporto operativo della squadra mobile di Gorizia ed ha visto impegnati oltre sessanta agenti della polizia di Stato, operatori della polizia scientifica e le unità cinofile della guardia di finanza di Trieste. I soggetti arrestati sono cittadini iracheni, afghani e un bengalese, quest’ultimo residente a Monfalcone, tutti titolari di permesso di soggiorno. Oltre ai sei, sono ancora ricercati ulteriori tre indagati. L’indagine è sostanzialmente la prosecuzione di quella denominata 'Bronx', che nel settembre del 2018, aveva portato all’arresto di alcuni richiedenti asilo, indagati per spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone di via Sant’Anastasio e di piazza Libertà.

L'indagine

Dopo tale operazione a contrasto dello spaccio di stupefacenti, gli ulteriori servizi svolti hanno consentito di verificare come l’attività criminale abbia preso piede all’interno delle mura del c.d. Silos, lontano da occhi indiscreti e soprattutto dagli investigatori. Tuttavia lo spostamento della centrale di spaccio all’interno della fatiscente struttura ha, inevitabilmente, comportato un continuo via vai di spacciatori e di tossicodipendenti nella zona. Per scongiurare il pericolo che si creasse una 'zona franca', a seguito di un sequestro di eroina e hashish a carico di alcuni minorenni che avevano acquistato la droga all’interno dell’edificio abbandonato, si è dato avvio, dallo scorso mese di ottobre, ad una articolata attività investigativa, resa ancor più complessa a causa del difficile accesso nella struttura.

Il traffico

Gli acquirenti, in ragione della tipologia di stupefacente da comprare, individuavano i vari pusher che smerciavano in differenti aree del sito. Tra gli indagati maggiormente attivi, due cittadini iracheni, i quali oltre ad occuparsi personalmente della cessione, soprattutto di eroina, si prodigavano per far giungere a Trieste i vari carichi di narcotico, avvalendosi dell’ausilio di connazionali compiacenti o di tossicodipendenti. Infatti lo scorso 23 novembre, era stata tratta in arresto una giovane donna irachena, la quale, appena giunta in stazione, proveniente da Venezia, era stata trovata in possesso di circa sessanta grammi di eroina destinata allo smercio.

Gli arresti

L’indagine, supportata da numerosi servizi di osservazione, da sistemi di video sorveglianza e con l’impiego di specialisti in servizi sotto copertura inviati dal servizio centrale operativo di Roma, ha permesso di riscontrare molte vendite di eroina, hashish e marijuana, anche a minori. Durante la perquisizione del sito sono state rinvenute anche ventisei dosi tra cocaina e hashish pronte per lo smercio e la somma di oltre 1000 euro in contanti trovati ad altri tre stranieri, i quali sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Trieste. La struttura è stata sottoposta a sequestro ed affidata in giudiziale custodia alla società proprietaria. Infine, verranno denunciati per il reato di invasione di edifici quindici cittadini stranieri ed una italiana, i quali occupavano senza titolo l’immobile.