Strage di Mostar Est, il Comune dedica uno slargo alla memoria dei tre giornalisti triestini uccisi
A 25 anni dalla strage del 28 gennaio 1994, Trieste dedicherà uno slargo ai giornalisti uccisi nell’ambito della riqualificazione di piazza Libertà e dell’accesso al Porto Vecchio
TRIESTE - «Nell'ambito della riqualificazione di piazza Libertà e dell'accesso al Porto Vecchio il Comune di Trieste dedicherà uno slargo alla memoria di Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D'Angelo, i tre giornalisti triestini uccisi a Mostar Est il 28 gennaio 1994». Lo ha detto il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza intervenendo oggi (lunedì 28 gennaio) alla cerimonia che, nella Sala del Consiglio Comunale di Trieste, ha commemorato il 25° anniversario della scomparsa dei tre operatori triestini dell'informazione Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D'Angelo, uccisi a Mostar Est durante una missione di lavoro.
L’intervento di Dipiazza
Nel suo intervento il sindaco Dipiazza ha brevemente ricordato i grandi drammi causati della guerra in Bosnia, il sacrificio dei nostri tre giovani concittadini, sottolineando in particolare il grande merito della Fondazione a loro dedicata, che in questi anni ha salvato e aiutato centinaia e centinaia di bambini, vittime delle guerre e della violenza. Curata della Fondazione Luchetta-Ota-D'Angelo-Hrovatin in collaborazione con il Comune di Trieste, alla cerimonia hanno preso parte autorità locali, familiari, amici e colleghi delle vittime.
Gli altri interventi
Introdotta dal segretario del premio Luchetta Giovanni Marzini, oltre al sindaco Roberto Dipiazza, sono intervenuti anche l'assessore regionale Pierpaolo Roberti, l'amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini, il direttore del TGR Alessandro Casarin e il direttore della sede RAI FVG Guido Corso, il segrtetario dell'UsigRai Vittorio Di Trapani, il presidente dell'Ordine dei Giornalisti del FVG Cristiano Degano, il presidente dell'Assostampa FVG Carlo Muscatello, il presidente della FNSI Giuseppe Giulietti e Milenka Ota, Natalie D'Angelo e Daniela Luchetta.