27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Dal 15 dicembre al 17 febbraio 2019

'Stars. Ritratti fotografici di Terry O’Neill', al Magazzino delle Idee di Trieste

La mostra è realizzata dall’ Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, ERPaC in collaborazione con Iconic Images

TRIESTE - Dal 15 dicembre al 17 febbraio 2019 il Magazzino delle Idee a Trieste presenta la mostra 'Stars. Ritratti fotografici di Terry O’Neill', a cura di Cristina Carrillo de Albornoz, una retrospettiva dedicata al grande fotografo britannico delle leggende del cinema e della musica dagli anni Sessanta agli anni Novanta del secolo scorso, conosciuto soprattutto per il suo rivoluzionario approccio all'arte del ritratto, dovuto a uno stile capace di mostrare il soggetto in maniera intima e naturale in perfetta sintonia con lo spirito dei giovani.

LA MOSTRA - La mostra è realizzata dall’ Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, ERPaC in collaborazione con Iconic Images. Interessato soprattutto all'arte del ritratto, Terry O'Neill ha immortalato i grandi miti del cinema degli ultimi sessant’anni, i più noti gruppi pop e rock che hanno dominato la scena musicale degli anni ‘60 e ‘70, le grandi star come David Bowie ed Elton John, fino ai volti più famosi del cinema della politica e dello sport del XX secolo e a tante figure di primo piano del mondo della moda.

SEI SEZIONI - Il percorso espositivo è suddiviso in sei sezioni tematiche: "Top model", "Politici, sovrani e sportivi", "Gli anni Sessanta", "Gli anni Settanta", "Hollywood e gli anni Ottanta", "Star del pop e del rock». Attraverso 65 immagini a colori e in bianco e nero, la mostra ripercorre oltre 50 anni di carriera del fotografo, presentando alcuni dei suoi scatti più celebri, che svelano gli esordi di gruppi musicali del calibro dei Rolling Stones e dei Beatles, così come i retroscena delle riprese di film mitici, quali la saga di James Bond, fino ad arrivare ad alcuni dei suoi ultimi scatti, tra cui la foto di Pelé, immagine ufficiale dei Mondiali di calcio 2014, e il ritratto di Mandela in occasione del suo 90° compleanno. «Il contributo alla storia della fotografia offerto da O'Neill è consistito nella capacità di creare un nuovo stile di ritratto, più intimo e reale, più in sintonia con lo spirito spontaneo e fresco degli anni Sessanta, senza tuttavia mai sminuire l'aura, il carisma e il mistero del personaggio ritratto», spiega la curatrice Carrillo de Albornoz. «Ogni opera esposta è frutto di una pazienza illimitata, da parte del fotografo, nel ricercare l'angolo perfetto, a volte per mesi interi, mantenendo una salda fiducia in se stesso e un'idea molto chiara di ciò che voleva ritrarre. Il risultato dimostra una maestria davvero inimitabile». O'Neill è stato pioniere anche nella fotografia a gruppi pop e rock, proprio quando nella Londra degli anni Sessanta la musica pop si stava affermando come autentica forma d'arte.

CAMBIAMENTI - Era un'epoca di grande cambiamento, in cui i giovani diventavano per la prima volta protagonisti e quelli della «East London» della città invadevano la zona ovest, più conservatrice. In breve tempo, O'Neill si trasformò in una figura di culto: "il ragazzo con la Leica 35 mm». Nato a Londra nel luglio del 1938, la carriera di O'Neill ebbe inizio nel pieno dell'effervescenza culturale e sociale della "Swinging London" degli anni Sessanta. O'Neill, tuttavia, non fu soltanto testimone di quest'epoca, ma ebbe la fortuna di viverla a stretto contatto con i suoi protagonisti. Nel 1963, per il giornale Daily Sketch, realizzò nel cortile posteriore degli studi di Abbey Road la prima fotografia dei Beatles: il primo ritratto del gruppo mai pubblicato su un organo di stampa e, allo stesso tempo, la prima volta in cui una band appariva sulla prima pagina di un giornale britannico. L'edizione di quel giorno andò velocemente esaurita. A questo scatto fecero poi seguito molte altre fotografie di artisti che iniziavano a imporsi nel panorama musicale dell'epoca, come i Rolling Stones, David Bowie ed Elton John, tutte figure che le foto di O'Neill contribuirono a lanciare come «stars» della musica. «Ho avuto molta fortuna. Mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto, cioè la Londra degli anni Sessanta, che ho potuto vivere e documentare in presa diretta», ricorda lo stesso O'Neill.

PROTAGONISTI - Altri protagonisti delle foto di Terry O'Neill furono i grandi attori degli anni Settanta e Ottanta, una delle epoche d'oro di Hollywood. Celebrità come Audrey Hepburn, Liz Taylor, Raquel Welch, Clint Eastwood, Paul Newman, Groucho Marx, Ava Gardner, Steve McQueen e Faye Dunaway, per un certo periodo moglie dello stesso O'Neill, fecero infatti parte dell'abituale cerchia di frequentazioni del fotografo. Tuttavia, il personaggio più fotografato nel corso della parabola artistica di O'Neill è stato forse il cantante Frank Sinatra, di cui fu amico e fotografo personale per 30 anni. Davanti al suo obiettivo hanno, inoltre, sfilato politici del calibro di Winston Churchill, uno dei grandi leader della Seconda guerra mondiale e due volte Primo Ministro del Regno Unito, ma anche Nelson Mandela, leader anti-apartheid e primo presidente sudafricano eletto democraticamente, nonché l'ex Premier britannica Margaret Thatcher. A partire dagli anni Novanta, O'Neill ha accettato soltanto incarichi speciali, come il ritratto della Regina Elisabetta II d’Inghilterra oppure i servizi fotografici per il novantesimo compleanno di Nelson Mandela e per l'ultimo film della saga di James Bond. O'Neill ricorda: «Io e tutti i protagonisti dell'epoca ci riunivamo in un club di Soho chiamato Ab Lib. C'erano i Rolling Stones, i Beatles, le prime top model, come Jean Shrimpton e Mary Quant, l'inventrice della minigonna, ma anche attori come Michael Caine e Julie Christie. Chiacchierando, scherzavamo sul lavoro che avremmo fatto quando tutto questo fosse finito, perché nessuno pensava che sarebbe durato a lungo. Ricordo che Ringo voleva aprire un salone da barbiere, mentre George Harrison raccontava come sua madre desiderasse vederlo diventare impiegato di banca. Di Mick Jagger dicevamo: «Figurati se a quarant'anni starà ancora cantando!». E invece a 70 è ancora sulla cresta dell'onda...».