Chiude la sottosezione di Polizia di Frontiera di Villa Opicina: il Sap dice no
Una decisione che, secondo il Sindacato autonomo di Polizia, è stato dato "sotto le mentite spoglie della 'razionalizzazione' e di un miglior impiego del personale"
TRIESTE - Il Sap, Sindacato autonomo di polizia, da tempo chiede un aumento del personale e in particolare, ma non solo, sulla zona confinaria di Trieste, dove il presidio del territorio è fondamentale nella lotta al contrasto dell’immigrazione. «In questi giorni, contrariamente a quanto servirebbe - afferma la segreteria provinciale del Sap - la nostra amministrazione ha paventato, nel corso di una riunione con le organizzazioni sindacali, l’ipotesi della 'soppressione' della sottosezione di Polizia di Frontiera di Villa Opicina (che ha funzioni di retro-valico), per distribuire le attuali risorse tra le rimanenti Sottosezioni e il Settore Polizia di Frontiera. L’annuncio sotto le mentite spoglie della 'razionalizzazione' e di un miglior impiego del personale».
«Frasi e parole già sentite in passato, in occasioni di altre chiusure, accompagnate dalle promesse di aumento delle pattuglie e della sicurezza in strada, sempre disattese - evidenzia il Sindacato -. Abbiamo invece assistito a un arretramento della sicurezza e svilimento professionale per gli operatori di Polizia. Un film già visto con il Commissariato di Rozzol-Melara, che non ha sortito alcun beneficio nemmeno in termini di uomini, anzi! All’epoca in cambio del forte 'ridimensionamento' di quell’Ufficio di Polizia si erano fatte molte promesse, come ad esempio la presenza di pattuglie sul territorio 24 ore al giorno da parte del 'polo San Sabba': mai viste! Oggi la nostra zona confinaria, che consta di ben 54 km e che ha subito negli anni, pur mutando la tipologia del servizio in funzione di Schengen, una riduzione di quasi 2/3 del personale - chiude il Sap - a nostro avviso non appare sufficientemente presidiata e la chiusura della Sottosezione di Frontiera di Villa Opicina non porterà alcuna miglioria, anzi».