19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
A Trieste

Un accordo per migliorare i collegamenti ferroviari con il porto

L'investimento economico complessivo è pari a 70 milioni di euro, di cui 50 finanziati da Rfi e la restante parte dall'Autorità di Sistema portuale

TRIESTE - Migliorare i collegamenti ferroviari da e per il porto di Trieste, considerato uno dei principali hub del sistema logistico italiano e internazionale; aumentare la quota del traffico merci su nave e ferro; garantire un autentico trasporto cargo intermodale e sostenibile da e verso i mercati del resto d'Europa e del Mar Mediterraneo.
Sono questi gli obiettivi principali del Protocollo d'intesa firmato a Roma da Debora Serracchiani, presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Zeno D'Agostino, presidente dell'Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico orientale (Asp), e Maurizio Gentile, amministratore delegato e direttore generale di Rete ferroviaria italiana (Rfi).

L'intesa permetterà di potenziare dal punto di vista infrastrutturale il porto di Trieste e il suo collegamento con la rete ferroviaria nazionale. Miglioramenti che, realizzati da Asp e Rfi, interessano il nuovo Piano regolatore dell'area di Trieste Campo Marzio e la connessione con le aree portuali, destinate alle attività commerciali, del Punto franco nuovo.
L'investimento economico complessivo è pari a 70 milioni di euro, di cui 50 finanziati da Rfi e la restante parte dall'Autorità di Sistema portuale.
Rete ferroviaria italiana progetterà e realizzerà gli interventi per migliorare il collegamento del porto con la rete nazionale, mentre all'Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico orientale sono affidati i lavori di adeguamento degli impianti ferroviari all'interno del Porto, di pari passo con le attività di Rfi. La Regione Friuli Venezia Giulia avrà invece il compito di supervisionare e controllare tutte le attività previste.

Al termine degli interventi, le merci transitate dal porto di Trieste potranno intercettare due dei quattro Core Corridor Ten-T europei che attraversano l'Italia: quello Mediterraneo, che collega la Penisola iberica al confine dell'Est europeo passando per la dorsale italiana Torino-Trieste e il Corridoio Baltico-Adriatico, che collega importanti porti italiani come Ravenna e appunto Trieste all'Austria e ai mercati del Nord Europa.
L'obiettivo è migliorare il trasporto merci su ferro realizzando così la cura del ferro, voluta dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, e rispondendo agli obiettivi indicati dal Libro Bianco dei trasporti dell'Unione europea: trasferire entro il 2030 il 30% delle merci oltre i 300 km dalla strada ad altre modalità meno inquinanti, come ferro e navi, e il 50% entro il 2050.