26 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Alpe Adria Puppet Festival 2016

Giovedì 25 Agosto Roclò, lo spettacolo che vedrà in scena solo due attori e tanti oggetti di recupero.

Inoltre, l’atelier didattico ‘Il mare illuminato’ e ‘Il prode Orlandino’

GRADO –L’Alpe Adria Puppet Festival (Promosso come sempre da CTA – Centro Teatro Animazione e Figure di Gorizia, diretto da Roberto Piaggio e Antonella Caruzzi) quest’anno si delinea nel segno della ‘sostenibilità’. Imperdibile, in questa chiave, lo spettacolo ‘Roclò’, in scena a Grado giovedì 25 agosto (ore 21, Giardini Marchesan): un affascinante «circo» degli oggetti abbandonati portato in scena da Consuelo Conterno e Claudio Giri. Roclò è un vecchio termine piemontese: sono le cose inutili e ingombranti, ormai vecchie e destinate alla spazzatura. Sono roclò gli oggetti che i due protagonisti, Ronnie e Camilla, trovano ammucchiati disordinatamente sulla scena, ma che porteranno gli spettatori verso luoghi incantati. Perché anche l’oggetto più umile - un flacone di detersivo, una scopa, un ombrello - ha in sé la capacità di raccontare storie piene di meraviglia. Così, da un’apparente confusione e da un susseguirsi di divagazioni, la musica, il racconto, la fantasia, l’arte del gioco e della giocoleria restituiranno a ognuno degli oggetti rifiutati la dignità e la ragion d’essere: l’anima che gli permetterà di prolungare la propria vita.

In cartellone per la giornata di giovedì 25 agosto, anche l’atelier didattico condotto dall’artista Suomi Vinzi, ‘Il mare illuminato’: dalle 10 alle 12 nella Biblioteca Falco Marin di Grado, bambini e genitori sono attesi per scoprire la magia di materiali, trasparenze e texture tutte da sperimentare. E alle 17.30 alla Spiaggia principale GIT (Velarium), la compagnia Pupi di Stac presenterà ‘Il Prode Orlandino’, di Laura Poli, con Fiorella Cappelli, Enrico Spinelli (scene di Massimo Mattioli, burattini di Ursel Rippe, Leonardo Lepri). Si racconta la storia di Orlandino, un ragazzino in cerca di fortuna che arriva alla corte del Re. Qui, per l’invidia dei servitori, è costretto a fronteggiare per ben tre volte il terribile Orco e la sua altrettanto temibile moglie, l’orchessa Càtera. Immancabile il lieto fine: Orlandino sposerà la principessa ‘proprio bellina’. Il prode Orlandino - ispirato alle antiche fiabe popolari di Gherardo Nerucci e Buchettino - ci porta a riflettere sull’emarginazione, ma è una storia a lieto fine, raccontata utilizzando il linguaggio delle novelle popolari toscane, in particolare pistoiesi.

Ingresso libero, info CTA tel. 0481.537280. In caso di pioggia gli spettacoli pomeridiani si terranno presso la spiaggia principale GIT (Velarium), il laboratorio all’interno della Biblioteca Civica «Falco Marin». Gli spettacoli serali invece si terranno presso l’Auditorium «Biagio Marin».