19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Giubileo della Misericordia

Aperta la Porta santa, Giubileo al via anche a Gorizia

L'arcivescovo Redaelli ha aperto il varco in Duomo: domani l'apertura della porta ad Aquileia

GORIZIA - Più di seicento fedeli hanno partecipato ieri sera alla liturgia che ha sancito, anche a Gorizia, l’apertura dell’anno giubilare indetto da papa Francesco. Poco dopo le 21 l’arcivescovo Carlo Redaelli, al culmine della processione partita dalla chiesa dei Padri Cappuccini, ha aperto la Porta santa in Duomo. «E’ questa la porta del Signore: per essa entriamo per ottenere misericordia e perdono», ha declamato Redaelli, prima di benedire la folla con il Vangelo e varcare la porta, quella più a sinistra osservando la facciata della Cattedrale.

La prima parte della liturgia si è svolta nella chiesa dei Cappuccini, in piazza San Francesco, dove sull’altare a raccontare le proprie esperienze sono salite persone comuni, che in qualche maniera hanno incontrato nella loro esistenza la misericordia, cardine portante del Giubileo voluto da Francesco. Così è stato per Abdul, giovane richiedente asilo afghano, da un anno a Gorizia: «Mi sto impegnando per aiutare chi arriva come rifugiato in questa città - ha raccontato - cercando di contraccambiare il bene che ho ricevuto: ho fatto opera di volontariato al Dormitorio Caritas, poi alla Madonnina e a Romans; più in generale cerco di dare aiuto dove c’è bisogno, sfruttando la conoscenza della lingua». 
Da piazza San Francesco la liturgia si è spostata in Duomo, con una processione che ha toccato via Sauro, piazza Municipio, via De Gasperi, via Crispi e via Marconi, prima dell’arrivo in Corte Sant’Ilario. Qua, l’arcivescovo ha aperto la Porta santa, dando simbolicamente il via al Giubileo anche nella nostra diocesi: dietro il presule, sono entrati nella cattedrale, attraverso il varco giubilare, le centinaia di fedeli che hanno partecipato alla liturgia. Dopo l’omelia di Redaelli e la benedizione, è iniziata la lettura dell’intero Vangelo di Luca, noto come il vangelo della Misericordia, con decine di lettori che si sono alternati fino all’alba al leggio della cattedrale intitolata ai santi Ilario e Taziano, patroni della città.

Domani mattina l’arcivescovo si recherà al carcere di via Barzellini, dove celebrerà la santa messa, a concludere idealmente la liturgia giubilare iniziata ieri sera a Gorizia, seguendo in qualche maniera le orme di papa Francesco, che di recente ha affermato come  «si debba anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia», ricordando che i detenuti che varcheranno la porta della propria cella saranno idealmente sul soglio della Porta santa. Nel pomeriggio, alle 15.30, il presule bisserà il rito ad Aquileia: dopo l’apertura della Porta della Misericordia nella basilica poponiana, monsignor Redaelli  presiederà la liturgia eucaristica.