Filippo Giardina: «Di fronte alle tragedie il comico deve tacere»
Disattendere gli orizzonti d'attesa. Questa è, per l'artista romano, la missione del comico. Con lui abbiamo parlato di guerra contro i luoghi comuni e di sesto potere
ROMA - «Ho iniziato a fare satira per esorcizzare le mie paure – spiega Filippo Giardina - ma ben presto ho intuito quanto il pubblico italiano fosse poco interessato alla questione. All’inizio nel partecipare ai primi laboratori di cabaret facevo una fatica immane perchè avevo solamente voglia di vomitare quello che avevo dentro. Le risate scarseggiavano, il pubblico era un nemico e io cercavo di sconfiggerlo. L’errore maggiore era nel significato che io davo alla parola satira, pensavo infatti che significasse dire qualcosa a qualcuno in forma comica. Quindi naturalmente mi ponevo sopra al palcoscenico con la spocchia di chi ne sa più del pubblico. Ben presto questo approccio è naufragato perchè il mio lato umano era soffocato dalla necessità di mantenere il personaggio di quello che fa satira. Così un giorno ho finalmente capito che cosa fosse la satira per me: esprimere quello che ho dentro utilizzando la comicità. Tutto qua».
Oggi la Stand Up Comedy ormai è sdoganata nel nostro Paese. Il grande successo di alcuni stand up comedian italiani costruito a suon di battute al vetriolo, lo testimonia. Primo fra tutti è arrivato il gruppo Satiriasi, nato nel 2009 da un'idea di Filippo Giardina, comici pionieri di questo genere, che girano l'Italia riempiendo i club ed i teatri. Oggi il comico romano fa parte del programma comico Sbandati su Rai 2.