25 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Collaborazioni di stile

Arte e fashion: ecco i tre brand che alzano il sipario sulla creatività nel mondo

Prada e la fotografia, Vivienne Westwood tra moda, arte visiva ed ambiente, Louis Vuitton e l'irriverenza dei fratelli Chapman. Tre grandi nomi della moda internazionale puntano i riflettori su vecchie e nuove forme d'espressione

Vivienne Westwood a Shangai per Get a Life
Vivienne Westwood a Shangai per Get a Life Foto: Ufficio Stampa Vivienne Westwood

MILANO – Arte e moda, un binomio ormai assodato; una collaborazione sempre florida, ricca di novità e di sorprese. Le feste natalizie e l'inizio del nuovo anno vedranno tre grandi nomi del fashion system puntare i riflettori proprio su diverse forme di espressioni artistica. Ecco quali.

Prada e il diario fotografico
Dal 21 dicembre 2016 Fondazione Prada apre Osservatorio, un nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia e ai linguaggi visivi, in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Un luogo di esplorazione e indagine delle tendenze e delle espressioni della fotografia contemporanea, della costante evoluzione del medium e delle sue connessioni con altre discipline e realtà creative. In un momento storico in cui la fotografia è parte integrante del globale flusso di comunicazione digitale, la fondazione di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, attraverso le attività di Osservatorio, si interroga su quali siano le implicazioni culturali e sociali della produzione fotografica attuale e della sua ricezione. Si estende così il repertorio di modalità e strumenti con i quali la fondazione interpreta e si relaziona con il presente. Osservatorio si trova al di sopra dell’ottagono, al quinto e sesto piano di uno degli edifici centrali, al livello della cupola in vetro e ferro che copre la Galleria realizzata da Giuseppe Mengoni tra il 1865 e il 1867.
La programmazione di Osservatorio si apre con la mostra «Give Me Yesterday», a cura di Francesco Zanot, che si svolge dal 21 dicembre 2016 al 12 marzo 2017. In un percorso che comprende più di 50 lavori di 14 autori italiani e internazionali (Melanie Bonajo, Kenta Cobayashi, Tomé Duarte, Irene Fenara, Lebohang Kganye, Vendula Knopová, Leigh Ledare, Wen Ling, Ryan McGinley, Izumi Miyazaki, Joanna Piotrowska, Greg Reynolds, Antonio Rovaldi, Maurice van Es), il progetto esplora l’uso della fotografia come diario personale in un arco di tempo che va dall’inizio degli anni Duemila a oggi. In un contesto caratterizzato dalla presenza pervasiva di dispositivi fotografici e da una circolazione ininterrotta di immagini prodotte e condivise grazie alle piattaforme digitali, una generazione di giovani artisti ha trasformato il diario fotografico in uno strumento di messa in scena della propria quotidianità e dei rituali della vita intima e personale. Consapevoli delle ricerche di autori come Nan Goldin e Larry Clark negli Stati Uniti o Richard Billingham e Wolfgang Tillmans in Europa, i fotografi presentati in «Give Me Yesterday» sostituiscono l'immediatezza e la spontaneità dello stile documentario con un controllo estremo dello sguardo di chi osserva ed è osservato. Creano così un nuovo diario nel quale si confonde la fotografia istantanea con quella allestita, si imita la catalogazione ripetitiva del web e si usa la componente performativa delle immagini per affermare un'identità individuale o collettiva. Osservatorio è aperto da lunedì a venerdì, dalle 14 alle 20 sabato e domenica, dalle 10 alle 20.

Vivienne Westwood tra moda, arte e ambientalismo
A Shangai, New World Developement Company e Fondazione d’Arte K11 presentano una mostra rivoluzionaria firmata Vivienne Westwood e curata da Song Zhenxi intitolata «Get a Life»: una fusione di moda e arte, viste attraverso la lente dell’attivismo. La mostra sarà esposta nei 3.000 metri quadrati del centro espositivo K11 ed attraversa sei temi, che spaziano dalla moda d’avanguardia, all’impegno per l’ambiente. La stilista britannica ha, inoltre, invitato artisti contemporanei cinesi a proporre la propria risposta al suo lavoro e alla sua visione della moda. Una fusione di materie, tecniche e discipline creative del tutto innovativa per la Cina. Westwood utilizza da sempre le proprie collezioni e sfilate come piattaforme per promuovere l’attivismo ambientale e da anni sensibilizza il suo pubblico sugli effetti del cambiamento climatico e del consumismo. «Get a Life» esplora il ruolo della stilista sia come icona della moda, che come attivista. Faranno parte dell’esposizione alcuni look delle ultime stagioni, così come pezzi tratti da alcune collezioni d’archivio della stilista, tra cui «Save The Rainforest» e «Mirror The World».
Viaggiando attraverso i sei temi della mostra, i visitatori esploreranno diverse filosofie alla base della visione dell’ecologia di Vivienne Westwood, presentate attraverso dei disegni a mano, campagne di alto profilo, come «Save the Arctic» di Greenpeace, film dedicati alla moda, stampe d’archivio e illustrazioni. L’impegno della Fondazione d’Arte K11 nel dare spazio a talenti emergenti in Cina si concretizza nella sesta parte della mostra, composta dalle opere d’arte di artisti cinesi tra cui Sun Xun, Wu Junyong, Zhang Ruyi, Yu Honglei, Wang Congyi, Nathan Zhou and Zhu Xi.
«Abbiamo bisogno degli amanti dell’arte perché siamo pericolosamente a corto di cultura, siamo miopi, chiusi nei nostri pensieri - ha detto la stilista britannica - La grande arte mira alla perfezione ed è senza tempo; non c’è progresso nell’arte... l’arte è vera». La mostra sarà aperta al pubblico da oggi, 20 dicembre 2016 al 28 febbraio 2017.

Vuitton e l'ispirazione dei fratelli Chapman
In occasione dell’apertura delle sfilate maschili, il prossimo 14 gennaio, Louis Vuitton inaugurerà il suo primo pop-up store italiano: una vetrina nel quartiere milanese di Brera, tra via Fiori chiari e via Formentini, interamente dedicata a un’anteprima della collezione maschile primavera-estate 2017 realizzata Kim Jones, direttore artistico dell’uomo di Vuitton. Il temporary, che resterà aperto fino al 29 gennaio, sarà allestito in modo da richiamare gli elementi chiave della collezione, nata come un omaggio all’ispirazione africana e all’arte dei Fratelli Chapman. «Questa è stata la collezione più intima che io abbia mai disegnato - ha sottolineato Kim Jones - contiene riferimenti alla mia infanzia in Africa, al mio amore per la natura, per la mia città natale, Londra, e il punk, che mi ha influenzato sempre tanto, da quando ero un ragazzino a tutt’oggi». Fondamentale è stata anche la collaborazione con i fratelli Chapman, con cui il designer ha creato quattro stampe raffiguranti animali attorcigliati, come in un abbraccio, sullo sfondo del motivo monogram, che campeggiano su ready-to-wear, accessori e pelletteria. «La collaborazione con i fratelli Chapman è nata in modo del tutto naturale. Siamo amici. Amo il loro lavoro e trovo che la loro arte, applicata a Louis Vuitton sia molto divertente» spiega Jones. Non solo tendenze dunque ma anche unicità e ricerca che sembrano spezzare il mood sempre più frenetico del fashion system. Una chance anche per chi ha la necessità di comunicare qualcosa in più.