29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Vittorio Sgarbi e gli animali

Sgarbi ad un cane: «Dovrò chiamarti Dio?»

Dopo le polemiche degli animalisti sul suo utilizzo del termine capre, ecco la risposta ironica del critico

ROMA - «Cane! Ti dirò cane o dovrò chiamarti Dio?». Così, con un originale video postato su Facebook in cui dialoga con un cane appunto, Vittorio Sgarbi , replica agli animalisti dell'Aidaa (Associazione italiana difesa animali ed ambiente) che nei giorni scorsi hanno annunciato la presentazione di un esposto alla Procura di Ferrara contro il critico d'arte, accusato di usare in senso spregiativo il termine capra.

Un ragionamento che fila liscio
«Se ti chiamo cane – continua nel video Sgarbi - ti puoi offendere, se ti chiamo Dio offendo Dio. Dio ti ha creato - continua il critico rivolgendosi all'animale - quindi potrei dire quella che in televisione appare una bestemmia. Animale, uomo e Dio sono allo stesso livello - osserva - se accettiamo l'ipotesi che non posso dire capra all'uomo, bisogna ammettere che è lecita la bestemmia perché paragonare un cane a Dio non è una cosa che può offendere Dio che lo ha creato il cane». E continua Sgarbi rincarando: «Dirò capra quanto voglio - sottolinea - con ciò ritenendo di non offendere né la capra né l'uomo. E che questo non sia inteso come un'offesa è documentato dal fatto che mentre le capre non mi possono chiedere di essere chiamate uomini, né lo vorrebbero, molti uomini mi chiedono si essere chiamati capre. Ma voi - conclude il critico - siete dei can».

Il consenso del web
Ovviamente l'attenzione del web non si è fatta attendere: un tripudio di like ha invaso il post, con oltre 38mila pollici all'insu e più di 6mila commenti, per lo più di entusiasmo. Perché i fan del critico sono un esercito, a cui piace la sua personalità a dir poco scorretta.