12 ottobre 2025
Aggiornato 03:00
Moda e design

Vent'anni di moda in un Vocabolario della creatività italiana

In Triennale a Milano una mostra per lemmi dedicata a Elio Fiorucci. Una panoramica sul Made in Italy degli ultimi 20 anni e che guarda al futuro

MILANO - Il contemporaneo della Moda: dopo la grande abbuffata di «Arts & Foods», la Triennale di Milano torna a proporre una mostra che guarda alla sua storica vocazione: valorizzare il design e le arti applicate con un rapporto vivo con il Made in Italy. «Il Nuovo Vocabolario della Moda Italiana», curata da Paola Bertola e Vittorio Linfante, è un'esposizione che fa il punto su marchi e creativi degli ultimi vent'anni, attraverso dei lemmi, come spiega la stessa Bertola. «Questi lemmi - ci ha detto - recuperano parole che sono state molto importanti nella generazione del Made in Italy e che oggi sono tornate a essere importanti anche per la generazione dei più giovani e di cha ha avviato la propria attività negli ultimi 17 anni, questo è il percorso di analisi della mostra».

Parole che rappresentano il Made in Italy
Nelle sale della Triennale ecco quindi le parole che hanno fatto grande il prodotto italiano, accanto agli immancabili capi d'abbigliamento, classici e rivisitati, ma anche le calzature, gli occhiali, i cappelli. E naturalmente anche le immagini, il confronto biunivoco con l'arte, le riviste... Insomma un viaggio attraverso tutte le parole che vanno a comporre una fotografia della creatività italiana contemporanea ad ampio spettro.

100 realtà che guardano al futuro
«La cosa che ci ha molto interessato - ha aggiunto Bertola - è stata proprio scoprire che esiste una generazione che ha saputo cogliere quella che è stata la lezione più importante dei maestri del design italiano, in questo caso ci troviamo in un contesto in cui chi è oggi in questa mostra ha avuto ottimi maestri, tutti loro sono cresciuti all'interno degli uffici stile delle aziende italiane, quindi hanno in qualche modo saputo cogliere questa lezione e proiettarla con una certa freschezza nel futuro». Un futuro che il «Vocabolario» fissa attraverso il catalogo di oltre cento realtà del panorama contemporaneo e che resterà aperto al pubblico, dedicato a Elio Fiorucci, fino al 6 marzo 2016.