Via gli smartphone dalle mani, gli scatti shock di Eric Pickersgill
Si chiama «Removed», il progetto fotografico di Eric Pickersgill che ha eliminato dalle sue immagini gli smartphone. Il risultato è surreale ma drammaticamente vero
NEW YORK - Gli uni accanto accanto agli altri. Sul divano, a letto oppure intorno a un tavolo, apparentemente insieme, ma ognuno volge lo sguardo verso le proprie mani che reggono un oggetto freddo e senza vita: lo smartphone. Quanto può essere alienante la tecnologia? La domanda nella nostra epoca è ormai banale e trova facile risposta ed Eric Pickersgill è riuscito ad aumentare ancor di più l'effetto paradossale di certe situazioni, eliminando dalle sue fotografie smartphone e iPad.
Sempre connessi ma scollegati dagli altri
Il progetto si chiama «Rimosso». Un'idea venuta a Eric durante un incontro casuale in un bar di New York. «Una famiglia si siede accanto a me in una caffetteria ma ognuno è scollegato dall'altro» racconta Pickersgill all'Huffington Post - Non parlavano molto. Il padre e le due figlie stavano usando i loro telefonini. La madre invece non ce l'aveva o aveva scelto di metterlo via. Fissava fuori dalla finestra, triste e sola». Una scena che, con un po' di attenzione, possiamo vedere anche noi ovunque, ogni giorno. È nata così la significativa raccolta di foto di «Removed», in cui Eric ha chiesto ai suoi soggetti, amici, parenti e a volte sconosciuti e di rimanere in posizione dopo aver tolto di colpo gli smartphone dalle loro mani.
La pandemia digitale
Secondo il Pew Research Center, il 65% degli adulti americani utilizza social network, un numero che è aumentato costantemente dal 7% del 2005, quando la loro ricerca è iniziata. La pandemia digitale è diventata così grave che è quasi più comune vedere una persona guardare il suo telefono cellulare quando si passa per la strada, che di incrociare il suo sguardo o condividere un sorriso con lui/lei. «Sono addolorato per l’uso della tecnologia – dice ancora Eric Pickersgill - questo non è mai accaduto prima e dubito che abbiamo scalfito la superficie dell’impatto sociale di questa nuova esperienza».