3 maggio 2024
Aggiornato 06:00
Malasosta

L’incubo dei ciclisti è via Di Nanni, niente vigili nel «paradiso della doppia fila»

Da mattina a sera in via Di Nanni la doppia fila è ormai una consuetudine. Tanti i bar con i dehors e con i clienti che ci parcheggiano a fianco, tanti i negozi presenti in tutta la via in cui i clienti entrano spesso senza cercare un posto per la propria auto ma abbandonandola

TORINO - Qualche giorno fa il comandante della polizia municipale, Alberto Gregnanini, ha fatto sapere che, visti i troppi "furbetti" della sosta in doppia fila, è stato messo in atto un piano dettagliato per ridurre il fenomeno diventato oramai un problema e pericolo per autobus e mezzi pubblici, spesso intralciati, e per pedoni e ciclisti costretti ad attraversare fuori dalle strisce o a fare manovre azzardate in mezzo alla carreggiata. Due agenti per ogni Circoscrizione saranno in strada dal martedì al sabato, dalle 14 alle 19, per multare coloro che lasciano la macchina in sosta dove non dovrebbe stare. Il problema, secondo alcuni, è che dal Comando di via Bologna è stata scelta una via per Circoscrizione, quella ritenuta più trafficata e più problematica, lasciando teoricamente le altre scoperte. Una di queste vie "senza vigili" è via Di Nanni perché nella Terza Circoscrizione la strada individuata è via Frejus.

Via Di Nanni è l’incubo dei ciclisti
Da mattina a sera in via Di Nanni la doppia fila è ormai una consuetudine. Tanti i bar con i dehors e con i clienti che ci parcheggiano a fianco, tanti i negozi presenti in tutta la via - che va da piazza Adriano e fino in piazza Sabotino dove inizia la zona pedonale - in cui i clienti entrano spesso senza cercare un posto per la propria auto ma abbandonandola per qualche minuto (o decine di minuti) in doppia fila. A rimetterci non è tanto il traffico, visto che la corsia che rimane libera basta alle vetture che transitano in quella via, ma sono i ciclisti a rischiare grosso poiché nella parte centrale della carreggiata sono presenti i binari del tram delle linee 15 e 16. Il pericolo da un lato è che le ruote delle biciclette si incastrino nelle rotaie, dall’altro è che qualche automobilista in doppia fila decida di aprire all’improvviso la portiera dell’auto centrando coloro che si spostano sulle due ruote. «Non è possibile usare la bicicletta in via Di Nanni», ci dice Giorgio che lavora nel vicino Palazzo di Giustizia, «più volte ho rischiato che mi aprissero le portiere in faccia e se provo a spostarmi tra i binari del tram le macchine suonano il clacson da dietro perché siamo lenti rispetto a loro. E aggiungo ancora che la parallela, via Cesana, non è molto diversa».

La doppia fila blocca anche i tram
«Succede tutti i giorni», ci racconta un residente che abita in via Di Nanni, «le macchine in doppia fila intralciano il tram e costringendolo a fermarsi in attesa che gli si liberi il passaggio. E spesso passano diversi minuti». A lamentarsi in questo caso sono in tanti, dai passeggeri che restano sul tram in attesa o, peggio, che scendono e proseguono a piedi, ai residenti che devono sentire clacson e «campanella» del tram alla ricerca dei proprietari dei veicoli in doppia fila. «Basterebbe fare più multe e nessuno lascia più la macchina in questo modo», dicono ancora i residenti.