A Torino aumentano i black out, ma non è colpa dei condizionatori
Gli esperti di Ireti stanno studiando i cambiamenti climatici: i troppi black out sono dovuti alle ondate di calore
TORINO - Solo nel mese di giugno i guasti alla rete elettrica sono stati almeno 20, a Torino. Un fenomeno in crescita, ma non pensate che siano i condizionatori accesi per il troppo caldo il problema, almeno non direttamente. La colpa è delle ondate di calore. Ad accorgersene e a studiare il fenomeno sono stati gli esperti di Ireti, la società del gruppo Iren che si occupa dei duemila chilometri di rete che serve la città.
LE ONDATE DI CALORE - I black out, sempre più frequenti, sarebbero dovuti al terreno, reso meno conduttivo dalle ondate di calore. In questo modo «i cavi della rete che sono interrati faticano a disperdere il calore», dicono gli esperti. Per non parlare dell’aridità del terreno stesso: la mancanza di umidità, infatti, sollecita meccanicamente i cavi che, diventando quindi più deboli, tendono a cedere maggiormente.
AUMENTATI I BLACK OUT - Il caldo torrido di questi ultimi anni ha fatto aumentare i black out del 40%. Nel 2008 i guasti estivi erano stati appena 61, l’anno scorso, considerato l’anno nero dei black out, sono stati 168. Nel 2017 i guasti estivi sono stati più del doppio rispetto al dato invernale. L’anello debole della rete elettrica torinese sono i giunti, già deboli per loro natura. Nella rete della città di Torino ce ne sono almeno 10mila, interrati ogni 200, massimo 250 metri di cavo. E sono proprio i giunti a saltare nel mesi estivi, provocando black out sempre più frequenti. Se la rete salta non è quindi colpa dei condizionatori, ma dei cambiamenti climatici. E qui, siamo responsabili tutti.
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