Appendino e la Torino del futuro: «Poche risorse, il capitale umano farà la differenza»
La sindaca è intervenuta alle Ogr durante una tappa del congresso Nazionale degli Architetti e ha parlato delle città del futuro
TORINO - Come saranno le grandi città del futuro? Quale volto avrà Torino tra 15-20 anni? Sono questi i quesiti principali dibattuti questa mattina alle Ogr, durante la terza tappa di avvicinamento al Congresso Nazionale degli Architetti. Oltre ai 1000 architetti circa presenti, a dare una risposta a queste domande è stata anche Chiara Appendino.
LA TORINO DEL FUTURO - La sindaca di Torino e della Città Metropolitana, tra difficoltà e potenzialità, ha delineato la Torino del futuro: «Siamo consapevoli che quando si parla di futuro e costruire, le città sono il motore dello sviluppo. Dobbiamo avere il coraggio di guardare alla Torino che sarà tra 15 anni: se le risorse sono scarse, il capitale umano farà la differenza. E’ nostra responsabilità far si che si crei un sistema di risorse umane che moltiplichi le risorse economiche». Largo alle eccellenze dunque, soprattutto quelle umane. Non è un caso che si parli di città del futuro alle Ogr, perfetto esempio di rigenerazione urbana. La città è in continua trasformazione, come ammesso dall’assessore regionale alla Cultura Antonella Parigi: «La trasformazione di una città va di pari passo con la cultura. Cultura e urbanistica devono agire insieme». Marco Gilli, rettore uscente del Politecnico di Torino, immagine invece una città come «luogo di sperimentazione delle nuove tecnologie».
IL PIEMONTE OGGI - Se gli occhi guardano al futuro, non va però dimenticato un presente non così roseo. Il Piemonte infatti non sembra seguire la ripresa delle altre regioni del nord Italia (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna), ma qualche segnale positivo c’è: le stime per il 2017 e le proiezioni del 2018 sono positive grazie alla vivacità del settore manifatturiero e dei servizi. In miglioramento anche il quadro generale del mercato del lavoro, mentre le brutte notizie arrivano dal settore delle costruzioni. A trainare l’economia piemontese però è ovviamente il turismo, con un tasso di crescita del 4%: dati che devono far riflettere e che saranno la base per la Torino del futuro.
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