Uccisa in corso Moncalieri, parla il conducente del tir: «Sicuri sia stato io?»
L’uomo ha guidato per tutta la penisola, prima di esser fermato in provincia di Salerno: afferma di non essersi accorto di nulla
TORINO - «Non ho sentito niente, non posso essere stato io». A pronunciare queste frasi è l’uomo indagato per l’omicidio colposo e omissione di soccorso di Giuliana Minuto, la donna travolta e uccisa da un camion in corso Moncalieri. Le frasi vengono ripetute come un mantra dal 52enne fermato dalle forze dell’ordine a Scafati, in provincia di Salerno.
LE INDAGINI - L’uomo continua a dire di non essersi accorto di nulla, tanto che quando i carabinieri hanno bussato alla porta di casa sua ha subito pensato fosse uno scherzo. Il legale del conducente dell’Iveco Stralis verrà domani a Torino per il conferimento dell’incarico dell’autopsia sul corpo della donna deceduta in mezzo alla strada, falciata dal grande mezzo. Quel che è certo è che gli orari del passaggio dell’Iveco Stralis sembrano essere compatibili con quelli dell’incidente, stando almeno alle immagini delle telecamere. A questo punto gli inquirenti dovranno valutare una serie di aspetti determinanti: il conducente era al telefono al momento dell’incidente? Il tir poteva transitare in corso Moncalieri, essendo un mezzo pesante? L’uomo continua a chiedere agli investigatori se sono sicuri che sia stato davvero lui a investire la donna: la risposta a questa domanda la daranno gli esiti degli esami che hanno cercato tracce biologiche sul «tir killer».
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