2 maggio 2024
Aggiornato 01:30
Sicurezza

Nuovo piano per la sicurezza a Torino, si parte dalle segnalazioni dei cittadini

Il costo del progetto per l'amministrazione comunale, qualora accettasse di avviare la sperimentazione, sarebbe solamente di 1 euro per la prima fase. In corrispondenza di servizi del valore complessivo di quasi 180mila euro

TORINO - Si può definire un piano di "sicurezza 2.0," sia per il modo in cui si serve delle moderne tecnologie per far fronte alle nuove minacce per i cittadini, sia per il modo attraverso cui cerca di andare oltre i confini conosciuti e di sperimentare un nuovo approccio che fa della partecipazione dei cittadini uno dei suoi massimi punti di forza e di novità. Stiamo parlando di "Te.Si" (Territorio Sicuro), il piano sostenuto dal Gruppo Consigliare dei Moderati. Con questa nuova idea di sicurezza partecipata il Gruppo intende fornire all'amministrazione un piano concreto di cui servirsi. «Si dice sempre che è necessario dare ai cittadini delle risposte in merito ai temi di sicurezza: con Te.Si. si intende fare un passo ulteriore, coinvolgendo la cittadinanza nell'elaborazione di queste stesse risposte» ha dichiaratao Silvio Magliano, Capogruppo dei Moderati, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto. 

TE.SI. - Qual è quindi l'obiettivo di "Territorio Sicuro"? Approcciarsi in modo diverso ai problemi legati alla sicurezza dei cittadini, potremmo dire, riducendo all'osso la questione. Si tratta, più nello specifico, di creare un sistema di rete che, attraverso la collaborazione dei 9 soggetti coinvolti, metta in comunicazione diretta i cittadini con le istituzioni e gli organi amministrativi. In questo modo, il singolo non si trova più a essere soggetto passivo di un sistema sicurezza che gli viene imposto dall'alto e da cui, sempre più spesso, non si sente protetto, ma gli si affida un ruolo di protagonista e di segnalatore di potenziali criticità (dalla microcriminalità al terrorismo) che incidono sul territorio. «Si intende lavorare sia sul piano della sicurezza reale» ha spiegato Claudio Bertolotti, Project Manager di Te.Si, «sia sulla sicurezza percepita poichè, basta guardare quanto è successo in piazza San Carlo, per comprendere quale sia il potere della percezione del pericolo».

COSTI - I nove attori che vengono coinvolti nel progetto, privati, pubblici e rappresentanti della piccola e media impresa, intervengono a titolo gratuito. Il costo per l'amministrazione comunale, qualora accettasse di avviare la sperimentazione, sarebbe solamente di 1 euro per la prima fase. In corrispondenza di servizi del valore complessivo di quasi 180mila euro. Al primo step operativo, che prevede l'ampliamento e la diffusione della Sicurezza Integrata e Partecipata, seguiranno quattro fasi successive: la valutazione dell'impatto del progetto (inizialmente circoscritto a una solo area); l'avvio e la sperimentazione; l'analisi dei dati e, infine, la definizione di una strategia a lungo termine.

SINERGIA - Tra i partner più importanti coinvolti, a vario titolo, nel progetto troviamo: It's Time, laboratorio che si occupa dell'analisi dei dati di rischio presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Regola, una delle aziende italiane più attive nell'ICT per la Sanità e gestione dell'Emergenza; Forum Security, un'associazione non a scopo di lucro che si occupa di promuovere la cultura della sicurezza; il Centro Studi Space di Lucano e il Citel. Un sistema con i fiocchi insomma, formato da aziende di altissimo livello, che non intende in nessun modo scalzare i piani di sicurezza attuali, quanto piuttosto affiancarli in modo nuovo e costruttivo. «Mi auguro che l'amministrazione sappia cogliere questa grande opportunità, strategica per tutto il nostro territorio» ha concluso Magliano. Si tratta, vogliamo ricordare, della prima iniziativa a livello nazionale di sicurezza partecipata, integrata e sussidiaria, derivante dal Decreto Minniti.