29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Cronaca

«Ordinanza fatta male» tuona Fassino, «problemi ignorati per anni» risponde Appendino

La sindaca ha ribadito la versione della Questura, negando qualsiasi legame tra le cariche e l’ordinanza anti movida. Poi il botta e risposta con Fassino: «Criticità ignorate per anni, abbiamo il dovere di affrontarle» ha affermato Appendino. «Ordinanza non sta in piedi» è la replica dell'ex sindaco

TORINO - «E’ intollerabile sia che i controlli predisposti dalla Questura trovino una resistenza violenta da una parte della cittadinanza, sia che questi sfocino in disordini che hanno coinvolto anche persone che stavano trascorrendo una normale serata all’aperto e i gestori degli esercizi commerciali» sono queste le prime parole di Chiara Appendino sui fatti avvenuti la scorsa notte in Vanchiglia. Le polemiche, ovviamente non mancano.

Appendino: "Non capiterà più"
L’immagine che in questi giorni di giugno Torino sta dando di sé è quella di una città spaccata e ferita. Questura, istituzioni, centri sociali e cittadini: coloro che vivono ogni giorno Torino sembrano più che mai divisi da posizioni distanti, quasi in antitesi. Nella giornata di ieri, è stato lo stesso gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle a chiedere spiegazioni, definendo il fatto «sconcertante». La Questura ha subito specificato come la presenza delle forze dell’ordine in Vanchiglia non fosse giustificata solamente dall’ordinanza, ma da alcuni controlli straordinari. Una versione confermata dalla sindaca Chiara Appendino: «A seguito di un confronto con il Questore e il Prefetto, abbiamo avuto la conferma che si è trattato di un servizio straordinario che non si ripeterà con le modalità viste in piazza Santa Giulia». Mai più simili episodi dunque. Difficilmente vedremo quindi un quartiere militarizzato, in un normale martedì sera.

Fassino-Appendino, botta e risposta sulla movida
Dopo aver espresso solidarietà alle forze dell’ordine e ai cittadini rimasti feriti, la sindaca non ha lesinato l’ennesima stoccata all’ex primo cittadino, Piero Fassino, e alla sua amministrazione: «I nodi, a un certo punto, vengono al pettine. Dalle zone della movida torinese sono emerse e stanno tutt’ora emergendo delle criticità - ignorate per anni - che abbiamo il dovere di affrontare». Dal canto suo, anche Piero Fassino, nelle scorse ore, era intervenuto in merito agli scontri di via Giulia di Barolo: «L’ordinanza antimovida è scritta male e in fretta e furia. Temo si stia mettendo in discussione l'idea stessa di una città vivace, sulla quale tanto si è lavorato e che aveva dato importanti risultati. Torino non merita questo». Insomma, posizioni diametralmente opposte. A Torino sono giorni difficili, la speranza è che la città possa presto mettersi alle spalle questo giugno «nero».