28 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Domenica ecologica

Torna la domenica ecologica: ma cosa succede se la Juventus vince la Champions League?

Domenica 4 giugno, dalle 10 alle 18, è prevista la domenica ecologica: non ci sono certezze, ma tutto potrebbe cambiare se la Juventus dovesse vincere la Champions League

TORINO - Stop alle auto. Domenica 4 giugno, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, la Città di Torino ha deciso di bloccare il traffico a partire dalle 10:00 alle 18:00 per consentire lo svolgersi della domenica ecologica. Una decisione presa diverso tempo fa, ma che per la prima volta si ritrova davanti un imprevisto non da poco: la Juventus. 

Domenica ecologica, il dilemma della Champions League
Sì, perché se la squadra bianconera dovesse vincere la Champions League a Cardiff, sabato 3 giugno, è probabile che le strade della città vengano invase da tifosi provenienti non solo da Torino, ma da tutta Italia. Ecco perché, per la prima volta, tutto potrebbe cambiare all’ultimo minuto. Non ci sono voci ufficiali, ma la sensazione è che vi possano essere variazioni: è lo stesso centralino dei vigili urbani a riferire di altre informazioni in arrivo, con i particolari che verranno resi noti da un’ordinanza del Comune. L’ordinanza, quella che definisce i limiti e le categorie dei mezzi esenti da divieti, non è mai stata approvata. 

Quali possibili soluzioni?
Quali le possibili soluzioni? Una domenica ecologica limitata per consentire la festa sembra l’idea più quotata.  Il motivo è presto detto: stando a voci non ufficiali, in caso di vittoria della Champions League, la Juventus dovrebbe arrivare nel primo pomeriggio a Torino, per poi concedersi un viaggio sul pullman scoperto nel centro della città. Certo, se la squadra di Massimiliano Allegri dovesse perdere con il Real Madrid, il problema non si porrebbe nemmeno. Ecco perché la situazione è contorta e legata a molte variabili. Sabato una finale di Champions League, domenica la partita tra la spinta ecologica e la passione per il calcio. Chi vincerà? Ai posteri e alle ordinanze l’ardua sentenza.