5 maggio 2024
Aggiornato 02:30
Motovelodromo

Motovelodromo, dopo anni d’abbandono la promessa: «Vogliamo riqualificare tutta l’area»

In passato è stato dichiarato inagibile, oggi viene utilizzato con il contagocce da alcune associazioni: il Motovelodromo è il simbolo di una zona precollinare da riqualificare completamente. Ecco cosa intende fare l’amministrazione

TORINO - Quale futuro per il Motovelodromo? E’ questa la domanda che riecheggia prepotentemente tra le vie dell’ex quartiere 21, nel cuore del pre collina torinese. Tra marciapiedi rotti, edifici abbandonati e un’illuminazione sempre più latente, il Motovelodromo è senza dubbio il simbolo del degrado che ha recentemente colpito tutta la zona. Una risposta è arrivata oggi dall’assessore al Bilancio Sergio Rolando, durante il Consiglio comunale: «Vogliamo riqualificare tutta l’area, non solo il Motovelodromo».

A imbeccare l’assessore era stato poco prima Silvio Magliano, capogruppo dei Moderati: «Mi pare di capire che ci sono tre strade possibili. La prima è un progetto minimale, la seconda è che a trovare le risorse per la gestione siano le associazioni che gestiscono la struttura e la terza è una scelta coraggiosa, che dia il progetto in mano a un privato capace di farsi carico della riqualificazione, garantendoci spazi per associazioni e luoghi di partecipazione sociale/culturale». E’ Rolando stesso a svelare per conto dell’amministrazione la via che la città di Torino ha scelto di imboccare: la terza. Un progetto ambizioso, in grado di ridare vita a tutto il quartiere e non solo al Motovelodromo. 

La destinazione d’uso rimane comunque incerta, così come le tempistiche. Il presente infatti vedrà il Comune rinnovare la proroga alle associazioni che si stanno occupando della manutenzione dello spazio, in cambio di un utilizzo della struttura. Non di certo la soluzione migliore, ma un tampone utile a non far precipitare il Motovelodromo in una situazione d’inabilità, come accaduto qualche anno fa. Magliano, soddisfatto della scelta dell’assessore, lancia però un monito: «I cittadini di Borgo Po vengano coinvolti in questo percorso decisionale».