2 maggio 2024
Aggiornato 11:30
Morto dopo il taso

In Tribunale il caso Soldi, il padre: «Voglio vedere in faccia chi ha strozzato mio figlio»

Il gup ha subito rinviato l’udienza al prossimo 3 novembre. In aula questa mattina dei quattro imputati si è presentato solo lo psichiatra, assenti i tre agenti di polizia municipale

TORINO - A poco più di un anno e due mesi da quel 5 agosto, questa mattina al Palazzo di Giustizia di Torino è iniziata l’udienza preliminare per il caso di Andrea Soldi, il «ragazzone» di 45 anni deceduto in seguito a un tso eseguito in piazza Umbria. Per la sua morte sono quattro le persone accusate di omicidio colposo: tre agenti di polizia municipale e un medico psichiatra. Solo quest’ultimo si è presentato in aula.

Seduta aggiornata a inizio novembre
L’udienza preliminare è durata pochissimo. Il gup Elena Rocci ha rinviato tutto al prossimo 3 novembre, data in cui dovrebbe essere sciolta la richiesta di costituzione a parte civile del Comitato d’Iniziativa Anti Psichiatrica di Santa Teresa di Riva (Messina) e il comitato di cittadini per i diritti umani, oltre che della famiglia di Andrea Soldi.

«Voglio vedere in faccia chi ha strozzato mio figlio»
Dei quattro imputati, come detto, si è presentato solo il medico psichiatra. Assenti i tre agenti di polizia municipale che quel giorno andarono in piazza Umbria a prendere Andrea Soldi. In aula invece c’erano eccome la sorella e il padre della vittima. «Voglio vedere in faccia chi ha strozzato mio figlio», ha detto Renato Soldi, a cui ha fatto eco la figlia Maria Cristina, «Sono fiduciosa, deve esserci giustizia, altrimenti non sarei qui».