26 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Quartiere Cenisia

Feto trovato morto in un armadio in via Luserna di Rorà, madre accusata di infanticidio

Il feto di 8 mesi sarebbe nato vivo e morto solo in seguito. A stabilirlo è stato l’esame istologico eseguito dal medico legale Roberto Testi. La madre ora è accusata di infanticidio e occultamento di cadavere

TORINO - Quello che sembrava essere già un giallo, ora lo è diventato ancora di più. Il feto di 8 mesi trovato morto il 3 ottobre scorso nell’armadio di una coppia peruviana di 35 e 36 anni, residente in via Luserna di Rorà 11, sarebbe nato vivo e non già privo di vita come si era ipotizzato in un primo momento. Lo ha stabilito l’esame istologico effettuato sul corpicino dal medico legale Roberto Testi che, dopo l’autopsia eseguita nelle ore immediatamente successive alla scoperta, aveva ricevuto l’incarico dalla Procura di Torino di approfondire la vicenda che presentava già tanti interrogativi. Così si è scoperto che la morte del piccolo è avvenuta dopo che questo era venuto al mondo e per questo motivo il pubblico ministero Lisa Bergamasco ha iscritto la madre E.M. nel registro degli indagati con l’accusa di infanticidio e occultamento di cadavere.

Non è chiara la posizione del padre/marito
Non è per nulla chiaro dove si trovasse il marito della donna al momento del parto. Ai carabinieri ha raccontato che era in giro con i due figli di 5 e 7 anni quando avrebbe ricevuto una telefonata dalla moglie che lo avvertiva di stare male. Al suo arrivo a casa sarebbe partita la chiamata al 118 che ha portato via la donna senza che lui sapesse nulla del parto avvenuto e quindi della tragica fine del feto. Una posizione che ora però è al vaglio della magistratura che vuole capire chi abbia messo quel corpicino dentro l’armadio chiuso in un sacchetto e se era ancora vivo o era già privo di vita.

Segnalazione ai carabinieri da parte del 118
La vicenda aveva assunto i contorni di un giallo già dall’intervento di soccorso dell’ambulanza in via Luserna di Rorà. I soccorritori avevano visto che la donna aveva una forte emorragia alla regione inguinale ancora in corso, verosimilmente conseguenza di un parto già avvenuto. A quel punto, mentre la trasportavano all’ospedale Maria Vittoria, partiva una segnalazione ai carabinieri che, durante la perquisizione in casa della coppia, con il marito e i figli presenti, avevano trovato il feto nell’armadio.