29 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Incidente in Spagna

Quanto vale la morte di una figlia? Dopo la tragedia in Spagna offerti 70mila euro per Serena Saracino

L'assicurazione spagnola Ced ha fatto l'offerta che è già stata rifiutata. Le famiglie delle vittime si sono affidate a un pool di avvocati: quei soldi serviranno per creare un'associazione e per fare beneficienza

TORINO - Come se non bastasse la morte di una figlia a rendere già la vita di due genitori un tormento, ci si mette anche l’assicurazione a dare il colpo di grazia. Tutti ricordano la tragedia di Tarragona avvenuta lo scorso marzo: nove studentesse italiane in erasmus in Spagna persero la vita, tra queste anche Serena Saracino, torinese poco più che ventenne che sognava di fare la farmacista. La mamma e il papà, nelle ore immediatamente successive alle tragedia, dissero che non volevano più vivere senza la loro unica figlia. Passato il momento di shock ci ha pensato l’assicurazione «Ced» a far riemergere tutta quella vicenda dando parte della colpa anche alle giovani vittime che, a parer loro, non avrebbero indossato la cintura di sicurezza. Fatto tutto da dimostrare per gli avvocati.

Indennizzo rifiutato di 70mila euro
Dar il valore a un fatto del genere è impossibile. La morte di una figlia è impagabile, ma la legge sancisce un risarcimento. Ed è proprio per questo che le famiglie delle vittime hanno dato mandato ai loro avvocati di occuparsi della vicenda: i legali si sono uniti formando così un pool di professionisti. La prima cosa fatta è stata quella di rifiutare la prima offerta da parte della compagnia assicurativa spagnola: 70mila euro a famiglia più 20mila per ogni fratello o sorella. Rifiuto assoluto nonostante l’assicurazione abbia già fatto sapere di chiedere al giudice una decurtazione di quella cifra per il «mancato utilizzo della cintura di sicurezza da parte delle vittime». Un po’ come se fosse anche colpa loro per la loro stessa morte.

I soldi in beneficienza
Le famiglie delle vittime non vogliono tenersi i soldi. Lo hanno già detto e ribadito più volte. L’idea è quella di creare un’associazione, «Genitori Generazione Erasmus 20 marzo 2016», affinché quello che è successo a Tarragona non accada mai più. Il percorso legale è ancora in corso, ma di questo si occuperanno gli avvocati che contro l’assicurazione porteranno ciò che alcuni esperti hanno detto e cioè che le cinture sarebbero servite a poco.