Rubano il rame sull'Alta Velocità
Sorpresi dai Carabinieri a Verolengo. 41 le linee colpite in Piemonte dell'inizio dell'anno. Nel 2013-2014 in Italia più di 16 milioni di euro di danni
VEROLENGO – L'«oro rosso» continua a far gola e si allunga la lista dei furti ai danni di ferrovie, ENEL e Telecom. L'ultimo colpo in ordine di tempo è stato tentato nella notte di martedì, verso le 5, nella zona di Casabianca sulla linea dell'Alta Velocità che collega Torino a Milano, a pochi passi dalla centrale elettrica. Un tentativo sventato dai Carabinieri di Chivasso, che hanno notato un'auto sospetta, una Peugeot con targa francese con a bordo quattro uomini. Dopo un breve inseguimento l'auto ha sbandato e i passeggeri si sono dati alla fuga tra i campi, abbandonando alla centrale il loro bottino: 120 metri di cavi elettrici in rame.
L'episodio di Verolengo ed i suoi precedenti illustri
Lo sventato furto di Verolengo, se portato a termine, avrebbe finito per rimpolpare una lunga serie di colpi che, oltre ad un danno economico, creano forti disservizi. Quando si vanno a sottrarre cavi per l'alimentazione elettrica appannaggio di ferrovia, linee telefoniche o diffusione di energia giocoforza ci vanno di mezzo gli utenti: niente luce, linee interrotte, treni in ritardo. FS a questo proposito ha diramato dei dati ufficiali. In Piemonte il caso di Verolengo è in buona compagnia: sono 41 i treni che dall'inizio dell'anno hanno subito ritardi a causa dei furti lungo le linee. Molti si ricorderanno, a fine 2014, il caso di Settimo Torinese dove è rimasto bloccato per molte ore un Frecciarossa in arrivo da Salerno, nel 2015 nel complesso in Piemonte si sono accumulati 836 minuti di ritardo.
«Oro rosso»: quotazioni, mercato nero, statistiche furti
Tornando ai dati di Fs, negli ultimi due anni sono stati trafugati quasi 1,5 milioni di kg di rame. Il motivo? È semplice, il metallo ha aumentato in modo esponenziale il proprio prezzo di vendita, arrivando a superare i 6 euro al kg. Il mercato del riciclo è florido: si ruba, si rivende – anche all'estero – si fonde e se ne fanno delle barre ulteriormente commerciabili. Così se ne sono andati da inizio 2015 sulla rete ferroviaria 175.700 kg, colpiti 1.619 treni per 33.234 minuti di ritardo, ossia 23 giorni. Monetizzando il danno è di circa 1.925.000 euro. Nel 2013 e 14 si è arrivati tra danni diretti e manutentivi a superare e 16.500.000 euro.
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