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Milan: tre punti all’ultimo respiro e tre grandi conferme

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DONNARUMMA – Confeziona il consueto miracolo di giornata in avvio di ripresa su Gervinho, ma l’arbitro la cancella dai tabellini fischiando – dopo – il fuorigioco dell’ivoriano. Per il resto solo qualche uscita a ribadire un concetto fondamentale: il padrone dell’area rossonera è solo Gigio. 6,5

CONTI – Costretto a restare basso dal modulo di Pioli che prevede la difesa a 3 e mezzo, il terzino rossonero si fa valere soprattutto in chiusura e nel recupero di palloni importanti a metà campo. Spigoloso, addirittura roccioso in alcuni contrasti vincenti con Gervinho, questo è un Conti finora mai visto al Milan. Senza ombra di dubbio uno dei migliori dei suoi. 7,5

MUSACCHIO – Al quarto d’ora lascia a bocca aperto tutta la tifoseria milanista con un lancio di 40 metri precisissimo per Suso da cui nasce una pericolosa azione per il Milan. Combina un mezzo pastrocchio al 74’ che Romagnoli rappezza, per il resto buone chiusure e partecipazione anche alla manovra offensiva. 6,5

ROMAGNOLI – Sfiora subito il gol con una zuccata al 5’ che va di poco alta sulla traversa, poi al 32’ salva un gol a porta vuota dopo un’uscita di Donnarumma. Ne salva praticamente un altro al 74’ rimediando a un liscio clamoroso a metà campo di Musacchio. Nel mezzo un paio di appoggi sbagliati e tanta concretezza. 7

HERNANDEZ – La catena di sinistra funziona soprattutto grazie alla spinta costante di Theo. Al 35’ recupera un pallone destinato ad uscire fuori e serve bene Bonaventura che però calcia a lato. Corre, sbuffa, crossa e dopo 90 minuti sfiancanti trova anche la lucidità per mettere il suo sinistro velenoso alle spalle di un incolpevole Sepe e regalare tre punti indispensabili al Milan. Prezioso. 7,5

KESSIÈ – Ruba subito un paio di palloni e lancia un segnale importante a mister Pioli che non l’aveva convocato per scarso impegno un paio di settimane fa. Nel primo tempo è l’uomo più pericoloso in fase offensiva, scagliando verso la porta di Sepe almeno tre conclusioni, l’ultima delle quali, al 23’, costringe il portiere parmense a un grande intervento. Al 62’, servito bene da Suso, stoppa il pallone nel cuore dell’area e lascia partire un sinistro inguardabile che finisce verso la bandierina. È il segnale della resa fisica che Pioli coglie e infatti lo richiama in panchina. 6,5

BENNACER – Tutt’altra verve ed energia rispetto al molliccio Biglia delle ultime settimane. L’algerino rischia spesso il dribbling e tenta sempre la giocata, deve però crescere – e in fretta – nella precisione dei passaggi. Incappa ancora una volta nel suo limite attualmente più grande: l’irruenza, causa principale dei troppi cartellini accumulati. Anche da Parma non esce pulito. 6

BONAVENTURA – Nel brillante avvio del Milan, Jack è quello che resta più in ombra. Poi si accende all’improvviso: difende un pallone al limite dell’area e trova un varco millimetrico per servire Kessiè solo in area. Nel complesso è quello che incide di meno nell’attacco rossonero, probabilmente un po’ disorientato dall’ennesimo cambio di ruolo. 5,5

SUSO – Tenta meno del solito la giocata, anche perchè in avvio perde subito un pallone in dribbling e soprattutto perchè i difensori del Parma lo intimoriscono riempiendolo di calci. Al 15’ però regala un ottimo assist a Kessiè che non lo sfrutta a dovere. Tenta anche un tiro al 20’ ma ne viene fuori una ciabattata che fa sorridere Sepe. Nella ripresa entra in campo con un altro piglio e al 59’ sfiora il gol con un sinistro che sfiora il palo a Sepe battuto. Il momento buono però dura poco, per conferma riguardate il sinistraccio che al minuto 80 finisce nel parcheggio del Tardini. 5,5

PIATEK – Chiamato alla prova d’appello, il polacco si fa subito vedere con un bell’assist per Calhanoglu dopo appena un paio di minuti. Dov’è che Kris continua a mancare però è nella conclusione verso la porta avversaria e i due colpi di testa fuori, al 25’ dopo un ottimo cross di Suso e al 30’ a seguito di un bel pallone di Conti, sono la fotografia nitida del momento no del polacco. Al 63’ Pioli mette fine alla sua scialba partita. 4

CALHANOGLU – Pronti via e subito un gran destro dal cuore dell’area che mette i brividi a tutto il Tardini. Per fortuna di Sepe il pallone scivola via a un soffio dal palo. Appena tre minuti dopo pesca Romagnoli con un cross pennellato che il capitano rossonero non trasforma per un soffio. Il fantasista turco svaria su tutto il fronte dell’attacco ribadendo la sua imprescindibilità nello scacchiere tattico rossonero. Al 34’ brucia i guanti di Sepe con un gran destro che fa saltare sulla sedia il popolo rossonero. Oltre a Kessiè, Hakan è l’unico a concludere verso la porta avversaria e anche in avvio di ripresa ci prova con un paio di tiri dal limite neutralizzati da Sepe. Nel finale cala fisicamente e sparacchia a vanvera un paio di palloni. Nel complesso comunque la sufficienza abbondante è meritata. 6,5

LEAO – Mister Pioli gli concede l’ultima mezz’ora per ribaltare i giudizi decisamente negativi meritati nelle sue ultime indolenti uscite. Il problema del portoghese però è che non vede mai la porta, non proprio il massimo per uno che di mestiere dovrebbe fare il centravanti. 5

KRUNICs.v.

PIOLI – Partita dalla difficoltà immensa per Pioli, intanto per il ritorno a casa che gli riserva sempre emozioni particolari, ma soprattutto per l’esigenza di conquistare tre punti, operazione ormai non più differibile. E l’inizio brillante dei rossoneri conferma che la lezione del tecnico è stata compresa dai suoi ragazzi. Anche a Parma però si conferma il solito Milan, capace di costruire gioco fino alla tre quarti e poi sprecare tutto con soluzioni scellerate. È inspiegabile infatti la scelta dei tiri sempre sbagliata che fanno i milanisti a un passo dalla porta. Oltre 25 conclusioni, spesso sballate, fino al colpo di fortuna del gol di Hernandez nato da un rimpallo casuale tra due difensori emiliani. Restano però i tre punti che potrebbero dare il via al sogno della rimonta. 6

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