19 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Calcio

Milan: Bonucci come Ibrahimovic

Incerto il destino del capitano rossonero. Un paradosso che provoca un doloroso deja-vù nel cuore dei tifosi milanisti

Leonardo Bonucci, difensore e capitano del Milan
Leonardo Bonucci, difensore e capitano del Milan Foto: ANSA

MILANO - I dubbi ci sono e sono tanti. Il futuro di Leonardo Bonucci è tutt'altro che certo al Milan e la corte del Paris Saint Germain si fa serrata, tanto che i ben informati parlano di un accordo economico fra l'entourage del calciatore ed il club parigino. Il Milan deve sacrificare almeno un pezzo da novanta se vuole confezionare una campagna acquisti dignitosa, ma il nome del capitano fa rumore, perchè Bonucci ad oggi è l'unico vero leader dell'organico rossonero, perchè giusto un anno fa la piazza lo accoglieva come idolo e simbolo della rinascita milanista ed un po' perchè sostituirlo non sarebbe semplice, anzi, Gattuso rischierebbe di trovarsi col solo Romagnoli in una difesa tutta da rivedere.

Ricordi amari

Ciò che però maggiormente stride nella vicenda che potrebbe allontanare il capitano rossonero da Milano sono le volontà: è infatti il Milan che continua a premere per la cessione di Bonucci, è infatti il Milan che di fronte ad un'offerta dai 35 milioni di euro in su lascerebbe partire l'ex difensore della Juventus. Il calciatore accetterebbe pure la corte, i presupposti tecnici e lo stipendio del Paris Saint Germain, ma continua a chiedere tempo, prosegue nel suo intento di mettere il Milan al primo posto: Bonucci vuole attendere il ricorso al Tas di Losanna per capire se i rossoneri giocheranno in Europa o meno, ma soprattutto vuole attendere il consiglio di amministrazione in cui Elliott definirà programmi ed ambizioni del club. Bonucci non vorrebbe lasciare il Milan, ma se saranno proprio i rossoneri a definirne la cessione, allora andrà via; ovvero quanto accaduto esattamente 6 anni, a luglio del 2012, quando Zlatan Ibrahimovic avrebbe gradito la permanenza in rossonero e mai sarebbe andato al Paris Saint Germain, prima di essere ingannato da Berlusconi e Galliani che a parole lo confermavano e nei fatti ne trattavano la partenza insieme a Thiago Silva. La paura che la storia si ripeta, la paura che proprio quella doppia funesta cessione possa essere ripetuta senza che il Milan ritrovi gli antichi splendori.