19 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Calcio | Nazionale

Milan: Borini firma la vittoria, ma il migliore è un altro. E in tre deludono.

Partita gestita con estrema lucidità e controllo da parte del Milan. Il gol di Borini chiude la pratica della qualificazione già nel primo tempo, poi è accademia. Solita grande prova di Romagnoli.

La gioia dei rossoneri dopo il gol di Borini
La gioia dei rossoneri dopo il gol di Borini Foto: ANSA

DONNARUMMA A.- Esce dai pali con l’irruenza tipica di chi vede il campo molto raramente. Non sempre con efficacia, ma per disinnescare le offensive bulgare basta questo. Si guadagna la pagnotta nel secondo tempo con una bella parata provocata da un liscione di Ricardo Rodriguez. 6,5

ABATE - Nel manuale delle diagonali difensive, una pagina intera è dedicata ad Ignazio Abate. Dalle due parti circola un avversario insidioso, Marcelinho, ma il capitano del Milan lo annulla. 6,5

ZAPATA - Dopo appena 2 minuti guarda con sussiego una palla vagante in area che passa a 20 cm da lui, come se non fossero affari suoi. Il richiamo di Gattuso si sente fino a Razgrad. L’effetto però è positivo, perchè a quel punto Cristian si sveglia e gioca una partita dignitosa. 6

ROMAGNOLI - È in uno stato di grazia, c’è poco da dire. Ogni cosa fatta da lui appare semplice, con la naturalezza e la classe tipica dei grandi campioni. Anche in una partita apparentemente semplice, i compagni lo costringono alla solita moltiplicazione dei miracoli. 7

RODRIGUEZ - La sensazione è che non abbia gamba in questo momento. Cicinho che aziona nella sua zona sembra una furia e anche quando è chiamato ad azionare il suo solitamente educato piede sinistro ne viene fuori roba poco interessante. Per concludere in bruttezza, un liscio dopo 10 minuti della ripresa costringe Donnarumma a un bell’intervento. 5

KESSIÈ - Accende la sua prestazione, in vero fin lì sonnacchiosa, con una progressione delle sue alla fine del primo tempo: si porta via uno, due, tre avversari, scavalca perfino l’arbitro, poi mette in mezzo una palla morbida su cui Broun esce a farfalla, ma gli attaccanti rossoneri non ne approfittano. 6,5

LOCATELLI - Poco attento, poco pronto, poco brillante, non è certo questo il Locatelli che Gattuso avrebbe voluto vedere all’opera. Al 36’ perde una palla sanguinosa in uscita e per fortuna che di fronte c’è l’attacco tutt’altro che trascendentale del Ludororets, altrimenti il Milan avrebbe pagato dazio. Non contento, fa il bis dopo due minuti e stavolta ci pensa il solito Romagnoli «Wolf-risolvo problemi» a mantenere la porta inviolata. 4,5

MONTOLIVO - Trottolino infaticabile, a dispetto della carta d’identità che quest’anno dice 33. Copre ovunque e rincorre ogni avversario si aggiri dalle sue parti. Il Gattuso calciatore potrebbe essere orgoglioso di lui. 6,5

BORINI - È uno che vede poco la porta, si è sempre detto dell’ex Southampton. Sarà, ma intanto da quando Gattuso ha trovato la chiave per impiegarlo al meglio è al terzo gol nelle ultime quattro partite (Spal, Ludogorets andata e ritorno). Un premio all’impegno e alla costanza. Bravo Fabio. 7

ANDRÈ SILVA - Si fa vedere in apertura di match con un salvataggio in area di tacco che strappa gli applausi di San Siro, poi ci prova nella metà del campo che conosce meglio, quella offensiva, con un gran tiro dal limite che Broun neutralizza in due tempi. Per il resto il titolo della sua prestazione potrebbe essere: evanescenza. Per il portoghese un’occasione sprecata, purtroppo non la prima. 5

CUTRONE - All’inizio sono in tanti a mugugnare sul ruolo di Cutrone: va bene tutto, però emarginato in fascia perde il 50% del suo potenziale. Poi arriva il 20’ del primo tempo, Patrick scende sulla sinistra e mette un pallone al bacio per Borini che la butta dentro. Tutti in religioso silenzio. 7

KALINIC - Prima prova a duettare con Andrè Silva, con scarsi risultati, poi decide di mettersi in proprio con un paio di percussioni centrali. Segnali di vita sul pianeta Kalinic. 6.

JOSÈ MAURI - Gattuso vuole vederlo all’opera, ma lo piazza come quarto di sinistra nel 4-4-2 riveduto e corretto da Gattuso. Non il massimo per un centrale come lui. s.v.

BONUCCI - Entra a dare il cambio al compagno di reparto Romagnoli, chiamato a rifiatare in vista del doppio match dell’Olimpico di Roma, e becca subito un giallo. A dimostrazione che l'unico vero insostituibile della difesa rossonera è l'ex-sampdoriano. s.v.

GATTUSO - Riesce a tenere desta l’attenzione dei suoi ragazzi malgrado l’impegno poco probante contro una squadra di fatto già eliminata. Nella ripresa tenta anche la versione 4-4-2 quando mette dentro Kalinic al posto di Cutrone. Un’idea che potrebbe tornare utile nel prosieguo della stagione. 6,5