19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Calcio | Nazionale

Milan: Fassone spiega il no dell’Uefa e svela il futuro di Donnarumma

Le garanzie finanziarie richieste dall’Uefa si sono rivelate impossibili da soddisfare per il Milan. Adesso si passerà al regime del settlement agreement.

L'ad del Milan Marco Fassone
L'ad del Milan Marco Fassone Foto: ANSA

MILANO - Puntuale, dopo il comunicato ufficiale dell’Uefa, è arrivata anche la risposta di Marco Fassone con un video diffuso sul sito ufficiale del Milan. L’argomento del giorno è il no arrivato dall’Uefa alla richiesta del club rossonero di poter aderire al voluntary agreement, tema sul quale l’amministratore delegato ha voluto spiegare nel dettaglio le ragioni di un rifiuto ormai messo in preventivo: «Era una decisione abbastanza attesa, la UEFA un paio di settimane fa ci aveva chiesto una documentazione su cose impossibili da fare. Ci ha chiesto di completare il rifinanziamento del debito con Elliott che scade a ottobre 2018 e di fornire garanzie sufficienti a dimostrare la capacità della proprietà di finanziarie il club e le perdite attraverso il deposito di una cifra di denaro. È una cosa impossibile per tutti i club nella condizione in cui si trova il Milan; abbiamo cercato di spiegare alla commissione che, pur non riuscendo ad adempiere, le garanzie sarebbero state portate a trovare il Voluntary ma la nostra proposta non è stata accolta dalla commissione Uefa».

Settlement
Adesso, malgrado l’impegno della società rossonera, il Milan dovrà aderire al settlement agreement: «Il Settlement è una metodologia conosciuta ai club europei, in vigore da alcuni anni, già sottoscritto da alcuni club. Voglio chiarire: il Milan ha commesso delle violazioni rispetto al Fair Play finanziario negli scorsi anni. Il Milan ha cercato di non ricevere violazioni per gli anni 2014, 2015, 2016. La UEFA non ci ha dato la possibilità di non pagare sanzioni, ragionevolmente ci proporrà un Settlmenent con delle sanzioni che mi attendo non siano eccessive ma in linea con quelle già applicate in passato. Ci daranno presumibilmente delle restrizioni sportive sulla lista dei giocatori che devono partecipare alle competizioni europee e forse anche sul salario, dei tetti. Vedremo, la UEFA ci proporrà delle soluzioni per sanare dei problemi e delle violazioni create in passato».

Il caso Donnarumma
Inevitabilmente l’attenzione dell’ad rossonero si è soffermata anche sulla questione del giorno, il futuro do Gianluigi Donnarumma: «Gigio mi è sembrato più sereno di quanto non fosse mercoledì sera. È stata una serata difficile per il Milan in generale, è anche un problema per il club. Mi ha fatto piacere che sia voluto venire alla festa dei ragazzi del settore giovanile, mi ha fatto piacere la sua dichiarazione distensiva: non c'è stata nessuna forzatura nel sottoscrivere l'accordo che lo lega al Milan. Spero che le cose si stemperino. Nei confronti di Gigio la posizione del Milan è chiara, lui lo sa: non c'è nessuna volontà del club di cedere Donnarumma. È un patrimonio umano, tecnico ed economico del club. Se un giorno verrà da noi a dirci che non ha più piacere di restare e che vorrà fare altre esperienze, saremo pronti ad ascoltare qualunque offerta arriverà. Basta che nessuno pensi che usi strane metodologie per farlo partire a un valore inferiore al suo reale valore di mercato, visto che è un patrimonio economico del Milan. Io e tutti gli altri dirigenti siamo qui per tutelarlo fino in fondo».