19 marzo 2024
Aggiornato 04:30
Calcio | Europa League

Ribaltone Milan: Montella, attento a quei due

Inizio shock dei rossoneri che vanno sotto dopo un frittatone di Gigio e Bonucci. Poi il ribaltone, costruito grazie alle iniziative tambureggianti sulle fasce di Rodriguez e Borini, ma soprattutto al cinismo sotto porta di Andrè Silva e Cutrone, autori di due gol a testa. Delude ancora Calhanoglu.

Andrè Silva, uno dei mattatori rossoneri contro l'Austria Vienna
Andrè Silva, uno dei mattatori rossoneri contro l'Austria Vienna Foto: ANSA

DONNARUMMA - Passo indietro di Gigione dopo le buone prestazioni nelle ultime partite. In combutta con capitan Bonucci prepara il frittatone da cui nasce il gol del vantaggio austriaco. Poi rischia di combinarne un altro in avvio di ripresa, sbagliando il controllo su passaggio indietro di Zapata. Troppa sufficienza produce questi risultati. Attenzione Gigio, mai abbassare la guardia. 5

MUSACCHIO - Si trova davanti avversari velocissimi ma decisamente inadeguati dal punto di vista tecnico per poter essere impensierito. Nella ripresa sfiora anche il gol, negatogli da un difensore austriaco con un salvataggio sulla linea. 6

BONUCCI - A San Siro ancora ci si guarda negli occhi per capire che tipo di corto circuito possa aver colpito il Lider Maximo della difesa rossonera in occasione del gol del vantaggio austriaco. Poi, grazie all’esperienza accumulata, si riprende e sfiora anche il gol su corner nella ripresa. Ma resta quella giocata talmente oscena che meriterebbe di essere cancellata da tutti gli highlights del match. Invece in tanti la guarderanno e riguarderanno per poi domandarsi: che cosa è gli è preso? 5

ZAPATA - Vale lo stesso discorso fatto per Musacchio. Troppo inconsistente la manovra offensiva austriaca per impensierirlo. E lui fa il suo con tranquillità. 6

BORINI - Una furia, non c’è altro modo per descrivere meglio Fabio Borini e la sua prestazione "de luxe" al cospetto dei ragazzotti austriaci. Suoi gli assist per il primo e il terzo gol e una presenza costante sia in difesa che in attacco. E meno male che ad agosto era considerato il brutto anatroccolo della sontuosa campagna acquisti rossonera. 8

KESSIÈ - Bonucci e Donnarumma a parte, Kessiè è uno dei rossoneri più deludenti visti in campo contro il Vienna. La precisione nei passaggi non sempre è inappuntabile e San Siro lo rimarca beccandolo con qualche fischio specie nel primo tempo. 5,5

BIGLIA - Partita dignitosa del regista argentino. Mantiene il controllo nei minuti più frenetici del match, quelli a cavallo tra il vantaggio dell’Austria Vienna e la doppietta Rodriguez-Silva che ribalta il match. Tenta anche la giocata con una gran sventola da 30 metri che sfiora l’incrocio dei pali. 6

CALHANOGLU - Ed eccoci alla seconda grossa delusione di giornata. Il turco continua a sembrare un pesce fuor d’acqua nella manovra rossonera. Anche nella ripresa, quando tutto si mette per il meglio e i compagni cercano di servirlo a ripetizione per metterlo in partita, quasi mai fa la giocata giusta al momento giusto. Gli servirebbe un bel gol su punizione per sbloccarsi. 5

RODRIGUEZ - Primo tempo da migliore in campo, non solo per il gol del pareggio, ma anche per una spinta continua sulla fascia sinistra. Dopo un quarto d’ora della ripresa lascia spazio ad Antonelli e si guadagna l’applauso di San Siro. 7

ANDRÈ SILVA - Un gol alla Inzaghi (alzi la mano chi non ha ripensato a Inzaghi e alla prima rete segnata al Liverpool nella finale di Champions di Atene) e una rete di opportunismo puro nella ripresa. Rievocazioni storiche a parte, AS9 firma la sua settima e ottava segnatura in Europa League, sei nella fase a gironi. Un ruolino di marcia in Europa che meriterebbe maggiori attenzioni da parte di mister Montella. E invece sarà il caso di rassegnarci tutti, già domenica contro il Torino, come il suo giovane compagno di reparto Cutrone, tornerà ad accomodarsi in panchina per lasciar spazio a Kalinic. 8

CUTRONE - Quanto è cresciuto Cutrone, un altro attaccante che meriterebbe ben altro spazio in questo Milan. Rispetto alle sue prime uscite, quando non reggeva lo scontro fisico, adesso sfida tutto, e tutti e fa sentire gomiti e fianchi agli avversari. A tutto questo aggiungete un gran fiuto del gol (contro gli austriaci firma una doppietta), una carta d’identità che recita 1998 e shakerate tutto. L’identikit di un potenziale campione. 8

ANTONELLI - s.v.

LOCATELLI - s.v. 

KALINIC - s.v.

MONTELLA - Porta a casa una vittoria contro una squadra già annientata a Vienna e presentatasi a San Siro senza 7 titolari. Malgrado tutto, grazie ad un atteggiamento non proprio esemplare, il suo Milan si ritrova persino sotto. Poi per fortuna la qualità dei vari Rodriguez, Silva, Cutrone etc. etc. consente il ribaltone. Il dibattito tra Zapata e Musacchio alla fine del primo tempo («Ma giochiamo a 3 o a 4?») però la dice tutta sullo stato confusionale della squadra rossonera, frutto naturalmente delle ripetute e scombinate rivoluzioni tattiche di Montella. Chiedere un po’ di chiarezza e continuità è forse eccessivo? 6 di incoraggiamento