28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Calcio

Russia 2018, verso Svezia-Italia: gli scandinavi spaventano Ventura

Commissario tecnico e squadra svedesi sono compatti in vista dello spareggio che porterà ai mondiali. Il ruolo di sfavoriti non sembra impaurire gli avversari degli azzurri

Jan Andersson ed Andreas Granqvist, commissario tecnico e capitano della nazionale svedese
Jan Andersson ed Andreas Granqvist, commissario tecnico e capitano della nazionale svedese Foto: ANSA

STOCCOLMA - Mancano pochi giorni alla doppia sfida di spareggio fra Svezia ed Italia, impegno che vale l’accesso ai campionati del mondo di Russia del prossimo giugno. Gli azzurri di Ventura partono logicamente favoriti nel doppio confronto, ma gli svedesi non hanno alcuna intenzione di essere le vittime sacrificali dello spareggio, anzi, da Stoccolma arrivano messaggi e dichiarazioni tutt’altro che rassicuranti per la nazionale italiana: «Noi abbiamo un gran collettivo - afferma il commissario tecnico Jan Andersson - ed è una dote che io ritengo fondamentale nel calcio che è un gioco di squadra. Tutti devono aiutarsi reciprocamente, tutti devono conoscere a memoria l’idea di gioco che abbiamo. Io non ho paura dell’Italia, tutti mi chiedono cosa ho pensato al momento del sorteggio, ma io dico che non ho pensato nulla, mi sono limitato a studiare i calciatori italiani, a prepararmi, mentre prima mi ero concentrato soltanto sugli avversari del nostro girone. Ripeto che non ho paura degli azzurri, non ha importanza oggi quanti mondiali abbiano vinto o il blasone della storia italiana, ciò che conta è o stato di forma attuale, i calciatori e l’organizzazione di oggi; se la Svezia sarà concentrata al massimo, potrà giocarsi la qualificazione, ma non dovremo commettere errori, neanche il minimo sbaglio, soprattutto in casa». Non ci sarà Zlatan Ibrahimovic, che ha ormai detto addio alla nazionale, ma Andersson non sembra preoccupato neanche di questo: «Ho parlato con Zlatan più di un anno fa - rivela il tecnico svedese - e lui ha confermato di non voler rientrare in Nazionale. Ne ho preso atto e ho guardato oltre, senza soffermarmi sul passato e sui sogni; abbiamo un buon gruppo e con la forza del collettivo possiamo battere chiunque».