Rottura tra Mirabelli e Montella: ecco gli scenari
L’ennesimo passo falso dei rossoneri contro i greci dell’Aek Atene ha certificato lo stato di crisi. Confermato dalle parole prima del direttore sportivo e quindi dell’allenatore. Difficile ipotizzare uno scenario futuro, ma pare chiaro che la fiducia a Montella sia ormai quasi esaurita del tutto.
MILANO - A Massimiliano Mirabelli non deve proprio essere andata già l’analisi tanto approssimativa quanto infondata di Vincenzo Montella al termine del derby, quando a legittima domanda sul perchè del 3-5-2 il tecnico rossonero ha scaricato le colpe su un mercato che gli ha tolto gli attaccanti esterni (esplicito il riferimento alla cessione di Niang nelle ultime ore) costringendolo a rivedere le idee tattiche della squadra.
E infatti, alla prima occasione propizia, il direttore dell’area tecnica del Milan ha inchiodato Montella alle sue responsabilità, dandogli praticamente gli 8 giorni, quelli che separano i rossoneri dalla sfida, questa si davvero decisiva, contro la Juventus in campionato.
La squadra è forte
«È Montella che deve disegnare la squadra - le parole di Mirabelli ai microfoni di Sky nel prepartita di Milan-Aek Atene -, siamo consapevoli che il momento non è positivo e sapevamo che non sarebbe stato facile, ma sappiamo di avere un grande gruppo, dei giovani forti. Siamo la squadra che offre più calciatori alle varie nazionali, qualcosa dovrà pur significare, no? E comunque a me non piace sentire dire che il Milan sta crescendo e gioca bene quando poi perde. In questo periodo abbiamo fatto vedere alcune buone cose, poi non ci siamo presentati a Genova, siamo usciti dal campo al 70' con la Roma, non ci siamo presentati nel primo tempo contro l'Inter. Tutto questo il Milan non se lo può permettere. Ognuno di noi ha un tempo, anche l’allenatore Montella».
Gli 8 giorni
Ditemi voi se non è una lettera di licenziamento questa, seppure ancora da recapitare al destinatario magari in occasione del prossimo passo falso. E ha voglia l’allenatore rossonero a ribadire la perfetta sintonia tra lui e Mirabelli («Abbiamo uno stupendo rapporto, ci confrontiamo e siamo d’accordo su tutto»). La verità è che questo idilliaco Ménage à trois, con l’amministratore delegato Marco Fassone a supervisionare il tutto, sembra essersi sgretolato sotto i colpi incassati dal Milan per mano di Sampdoria, Roma, Inter, ma anche Rijeka e Aek Atene.
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